Protezione civile a Pessano: i volontari ribattono al sindaco
Il caso non è ancora chiuso: i 17 dimissionari non hanno apprezzato le dichiarazioni del primo cittadino
Dopo l'approvazione del nuovo regolamento di Protezione civile, il sindaco di Pessano con Bornago ha dato la propria versione rispetto a quanto accaduto, con riferimento alle 17 lettere di dimissioni volontarie.
Odissea Protezione civile a Pessano: parte due
17 volontari avevano rassegnato le proprie dimissioni dal gruppo pessanese al primo cittadino, il sindaco Alberto Villa aveva aspettato a esprimersi in merito alla scelta delle tute gialle, mentre in seguito all'approvazione del nuovo regolamento (lunedì 24 luglio 2023, durante il Consiglio comunale) ha detto la propria. Ecco la sua posizione in merito:
Il fatto che la minoranza supporti il regolamento che abbiamo stilato conferma che è stata una bambinata dimettersi poco prima. Ho sempre tenuto in grande considerazione i volontari. Sono una risorsa, tanto che penso di scrivere un messaggio a ciascuno dei dimissionari per invitarli a tornare.
Personalmente non trovo il fondamento della decisione di lasciare. Abbiamo sempre avuto difficoltà per il fatto che si sentissero associazione indipendente, quale non sono. A tutti gli effetti il sindaco è capo della Protezione civile. Ci sono state proteste perché alle volte non sono stati autorizzati a recarsi a eventi privati coi mezzi. E’ capitato per il funerale di un membro della squadra di Cambiago, poi per una partita delle tute gialle a Busto Garolfo il 17 giugno. Non potevo autorizzare certo l’utilizzo dei mezzi. Quelli sono comunali e sono riforniti dai soldi dei pessanesi.
La replica dei volontari
Hanno risposto i dimissionari con un comunicato ufficiale.
Basterebbe il termine "bambinata" a definire i rapporti che il sindaco ha deciso di tenere con il gruppo. Adesso dice che siamo importanti e che scriverà a tutti personalmente: siamo felici che ora abbia tempo libero mentre non ne aveva quando gli abbiamo chiesto un incontro a maggio e giugno o prima di farci riconsegnare in tutta fretta le divise.
In merito all'essere un gruppo e non una libera associazione si sono detti consapevoli.
Lo abbiamo sempre saputo nel corso di questi 20 anni di esistenza del gruppo stesso. E abbiamo sempre accettato i "no" fino a quando è stato chiaro che era proprio la visione della missione della Protezione Civile che mancava. Il sindaco ha detto: ci sono persone scomparse da ritrovare? “Bisogna organizzarsi in un’ottica sovracomunale” e ha detto anche: esonda il Molgora? Ecco lì potrebbe intervenire il gruppo di Pessano con Bornago. Ah no scusate state pure a casa perché non avete fatto il corso di intervento idrogeologico!
"Troppe limitazioni"
L'elenco di azioni che non possono compiere in quanto tute gialle perché non hanno le abilitazioni necessarie continua, hanno citato l'intervento per la caduta degli alberi, e non solo.
Il primo cittadino, infatti, aveva specificato che l'interesse dell'Amministrazione è specializzare il gruppo verso l'intervento in caso di rischio idrogeologico, considerando che a Pessano c'è il torrente Molgora, ed è bene essere pronti in caso di esondazione. "Non abbiamo interesse che facciano altri corsi, meglio avere una squadra formata a dover ein tal senso, che poi possa dare una mano in ottica sovracomunale". Hanno aggiunto i dimissionari:
Chiediamo di andare con i mezzi al funerale di un collega perché è previsto un corteo dei mezzi? Rispondono no, perché la benzina la pagano i cittadini. Ok siamo andati con le nostre auto. C’è una partita di calcio commemorativa e il coordinatore (del quale abbiamo chiesto la revoca) insiste per chiedere di andare con i mezzi della Protezione civile? Tranquilli, siamo andati con le nostre auto.
Perché il signor sindaco non cita le volte in cui siamo andati con le nostre auto al centralino regionale Areu o ai centri per i tamponi o per i vaccini? E perché non capisce che la Protezione civile è un organismo nazionale nel quale tutti i gruppi devono cooperare?
Non siamo bambini capricciosi: chiediamo di essere formati per essere davvero di aiuto nelle situazioni di emergenza. I corsi costano al massimo 50 euro a persona e in 8 anni questa Amministrazione non li ha mai autorizzati. Si preferisce impiegare dei privati (a pagamento) o sperare nel buon cuore dei gruppi limitrofi. Legittima scelta del sindaco certo, che noi però non condividiamo e quindi ci siamo dimessi. Non abbiamo voluto restare e fare i volontari che restano a casa a dormire perché non sono
formati! Troveranno altri che condividono la loro visione.