Profonda commozione ai funerali dell'ex sindaco Pierangelo Tremolada
Il ricordo di Fondrini (Pd): "Sul tuo epitaffio vorresti trovare due altri appellativi: socialista e antifascista"
Erano davvero in tanti coloro che hanno affollato la chiesa dei santi Vitale e Valeria in Pessano con Bornago per l'ultimo saluto all'ex sindaco Pierangelo Tremolada, uno che nella politica locale ha trascorso mezzo secolo ricoprendo quasi tutti i ruoli possibili.
I funerali dell'ex sindaco di Pessano
Non c'era solo "tutta Pessano", ma sono intervenuti anche dal circondario. In prima fila, in fascia tricolore erano seduti il sindaco Alberto Villa e il suo omologo busserese, Curzio Rusnati. Ma era presente anche la prima cittadina di Gessate, Lucia Mantegazza. Gli agenti della Polizia Locale hanno portato il gonfalone comunale listato a lutto. Presenti i volontari della Protezione civile e una delegazione dell'Anpi, l'associazione nazionale partigiani, cui Tremolada è sempre stato molto legato.
Tra i tanti intervenuti c'era anche l'ex sindaco Giordano Mazzurana che di Tremolada era un po' il figlioccio avendone ereditato indirettamente il testimone che lo stesso Tremolada aveva lasciato all'amico Giuseppe Caridi.
Toccanti le parole di un commosso Villa, pronunciate al termine della funzione:
"Non si può essere grandi personaggi pubblici senza un elevata caratura morale, e Pierangelo ha dimostrato nel corso nella sua vita di avere in abbondanza - ha detto - Sindaco per 26 anni, poi assessore e presidente del Consiglio comunale, oltre all'impegno nelle associazioni (promotore del locale circolo Anpi) e nel volontariato. Più di mezzo secolo al servizio della sua comunità. La Pessano con Bornago che vediamo oggi è il frutto della sua visione urbanistica e sociale, al di la della condivisione dell'idea, un grande politico si distingue da uno mediocre per la capacità di produrre pensiero e visione.. per questo possiamo dire senza ombra di dubbio che Piero sia stato un grandissimo politico".
Sempre pronto a difenderle le istituzioni e sempre pronto al confronto, nell'unico interesse della sua comunità, animato da una passione vera, viscerale.. la passione di chi ama dal profondo quel che fa e quell'amore traspariva, traspariva sempre. Piero era un grande innamorato di Pessano con Bornago. Quando parlava del suo paese si animava e gli brillavano gli occhi, proprio come accade agli innamorati.
Caro Piero, quando indosso questa fascia provo un grande orgoglio e sento arte il peso e la responsabilità della sua storia. Questo accade perché prima di me l'hanno indossata grandi uomini come te. Grazie di cuore per il tuo esempio".
Anche Rusnati è intervenuto, non senza un profondo nodo in gola:
"Noi da Bussero disputavamo con te il derby del Molgora - ha detto - Ci hai dato l'esempio della passione per la politica più alta e dell'attaccamento alla propria comunità. Era duro quando ci si trovava a scontrarsi con te. Ovunque tu sia in questo momento sono sicuro che starai discutendo con qualcuno convinto di avere ragione, come sempre. Quando tornerà il tempo dell'incontro basterà un sorriso e sarà come non essersi mai lasciati".
Anche Filippo Fondrini, capogruppo del Pd in Consiglio, ha preso la parola ricordando soprattutto i valori che hanno animato l'azione politica di Tremolada.
"È morto il Piero Sindaco - ha detto - Questa la notizia che rincorreva tra le vie del nostro paese in questi giorni, in queste ore. Al tuo nome si è attaccato nel corso degli anni la parola sindaco come un epiteto fisso, rendendoti per antonomasia il sindaco di Pessano con Bornago. Quando sei diventato sindaco la prima volta avevi barba e capelli neri, e la fascia tricolore si legava in vita. Erano gli anni ‘70, anni di lotta senza sconti, gli anni della politica militante e diffusa".
"Sono qui a salutarti diversi che ricordano quel 1972 molto bene perché hanno condiviso quella stagione con te - ha aggiunto - La rottura delle Acli, il partito socialista, l’Unione Popolare a ricordare l’Unidad Popular di Salvador Allende in Cile".
Fondrini ha poi ripercorso con un accenno gli sviluppi della politica degli anni successivi, con le sue trasformazioni. Ma in Tremolada c'era una costante.
"Chi come noi ha condiviso in diversi momenti la tua stessa strada politica, ha il ricordo indelebile della tua passione per la dialettica politica, per la tua figura imponente e il tono della tua voce: dura, roca, che sapeva imporsi ma che sapeva anche dialogare - ha concluso - Nella tua vita hai fatto anche l’insegnante, ma in politica non hai mai insegnato niente a nessuno: hai preferito viverla fino alla fine la politica, perché il ruolo del vecchio saggio ritirato sulla montagna ad impartire lezioni non faceva per te.
E se, alla fine, dovessimo pensare come sinteticamente vorresti essere ricordato, forse nemmeno la parola sindaco sarebbe quella giusta: pensiamo che sul tuo epitaffio vorresti trovare due altri appellativi: socialista e antifascista".
Un lungo applauso ha accompagnato queste ultime parole, prima della conclusione della cerimonia.