La testimonianza

Con il trapianto di cuore ha avuto una "seconda vita"

Il melzese Luca Rovelli è nato affetto da una malformazione cardiaca non operabile. A 21 anni ha subito il trapianto che gli ha permesso di avere una vita più normale.

Con il trapianto di cuore ha avuto una "seconda vita"
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Un dono che gli ha dato una seconda possibilità, gli ha permesso di vivere altri 19 anni anche se con un battito diverso da quello con cui era nato. Il melzese Luca Rovelli è diventato testimonial Aido (Associazione italiana donatori di organi) raccontando il trapianto di cuore subito quando era ragazzo. Un modo per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della donazione di organi.

La storia di Luca Rovelli

Luca è nato nel 1979 affetto da una malformazione cardiaca non operabile. I primi 21 anni della sua vita li ha trascorsi con quel cuore che funzionava un po' a modo suo, comportando pesanti limitazioni alla sua quotidianità. Niente attività sportiva, niente voli in aereo, massima attenzione a fare qualsiasi sforzo. Una fanciullezza passata a guardare dalla finestra i suoi amici che giocavano in cortile.

Nel 2000, a 21 anni, la notizia che sapeva che un giorno sarebbe arrivata: per sopravvivere aveva bisogno di un cuore nuovo. Così è iniziata la trafila per il trapianto, un'attesa che per Luca è stata breve rispetto a molte altre persone meno fortunate di lui.

Ricordi il momento del trapianto di cuore?

Sono stato inserito nella lista trapianti un mese e dieci giorni prima dell’intervento. Sono stato molto fortunato. La mia giovane età mi ha aiutato ad avere priorità, così come la compatibilità con chi avrebbe donato il suo organo. Contano la corporatura e il gruppo sanguigno. Sono stato sottoposto a trapianto di cuore nel 2002 nell’ospedale Niguarda, l’unico di Milano che ancora oggi fa questo genere di operazioni.

Come mai hai deciso di diventare testimonial Aido?

Diciamo che è stata la conclusione di un percorso di presa di coscienza. Avevo iniziato a fare qualcosa con Aido subito dopo il trapianto, poi a 25 anni ho cominciato a lavorare e i vari impegni hanno modificato le priorità e gli interessi. Recentemente ho incontrato Valerio Cremonesi (presidente della sezione Aido di Melzo, ndr) che mi ha chiesto nuovamente di fare il testimonial soprattutto a seguito della morte dello storico volontario Giulio Pavesi. Così ho realizzato un breve video per i ragazzi delle scuole visto che al momento non si possono ancora fare incontri in presenza. Diciamo che è stata una scelta maturata dopo una profonda riflessione.

Quale messaggio vuoi veicolare con la tua testimonianza?

Purtroppo le donazioni di organi negli ultimi anni sono crollate. Recentemente durante una delle visite di controllo ho incontrato un uomo attaccato al “cuore artificiale” che mi raccontava come Francia e Germania abbiano una percentuale di donatori molto più alta di quella italiana. Anche un medico mi ha confermato che non c’è più la disponibilità di organi che c’era 20 anni fa.

L'intervista integrale potete trovarla sulla Gazzetta della Martesana in edicola e in versione online a partire da sabato 12 giugno 2021

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