Forno crematorio a Cologno: scatta la protesta
Partita la mobilitazione contro l'idea dell'Amministrazione comunale: intanto anche un assessore si smarca.
Forno crematorio a Cologno Monzese: scatta la protesta. Partita la mobilitazione contro l'idea dell'Amministrazione comunale: intanto anche un assessore si smarca.
Parte la mobilitazione contro l'idea di un forno crematorio
La raccolta firme online viaggia verso le mille adesioni. A questa se ne è aggiunta un’altra, in presenza e con i banchetti (il primo è stato organizzato giovedì al mercato di San Giuliano), promossa dal Pd e sostenuta apertamente da Movimento Cinque Stelle ed Europa Verde. E' partita la mobilitazione contro l’idea dell’Amministrazione comunale di realizzare un forno crematorio nel cimitero di via Longarone. Intanto a smarcarsi è stato anche l’assessore all’Ambiente della Giunta Rocchi, Angelo Scalese, che ha ammesso pubblicamente sui social che il progetto non gli va proprio a genio.
Le ragioni (di due scelte)
Se i promotori delle petizioni temono che l'impianto possa avere ricadute di tipo ambientale e sui valori degli immobili a ridosso del cimitero, il sindaco Angelo Rocchi invece (tranquillizzando i cittadini sulle emissioni di questi impianti, "ridotte" ha assicurato) ritiene che l'opera sia fondamentale, per andare a ridurre le lunghe liste di attesa. Il Comune ha deciso di partecipare all'avviso di manifestazione pubblica lanciato da Regione Lombardia, che si dovrebbe esprimere in primavera. Sarà un sì o un no? Secondo le stime, se venisse realizzato potrebbe arrivare a cinquemila cremazioni l'anno. E il bacino d'utenza andrebbe ben oltre i confini dell'Adda Martesana e del Nord Milano.
"Si farebbero 25 cremazioni al giorno"
A esprimersi è stata anche la lista d'opposizione Cologno Solidale e Democratica: "Facendo rapidi calcoli, cinquemila cremazioni all’anno significano 25 cremazioni al giorno per 200 giorni all’anno. Distribuiti su due linee, considerando che ogni salma necessita di circa 40 minuti, significa che il forno deve funzionare almeno nove ore al giorno - hanno osservato da Csd - Non è esattamente il forno previsto nel progetto degli anni ’90, ma è un impianto ben diverso, che non risponde alle esigenze della nostra città. Tuttavia ci riserviamo di continuare a studiare gli atti perché di fatto la richiesta di cremazione è in aumento, con un considerevole e comprensibile picco nel 2020. Vogliamo mandare un messaggio chiaro all’Amministrazione leghista: non tollereremo che decisioni di impatto così importante sulla salute dei cittadini e sull’ambiente vengano prese nell’assoluto silenzio, senza informare e coinvolgere la popolazione. La salute non è in vendita e diciamo 'no' al business delle cremazioni a spese dei polmoni dei colognesi".
Il servizio completo sulla Gazzetta della Martesana in edicola e in versione sfogliabile web per pc, smartphone e tablet da sabato 16 gennaio 2021.