Lotta alla movida

Ordinanza anti alcol: a Vignate il sindaco allarga le maglie

Rinnovata l'ordinanza di inizio giugno, ma dal documento è stato "stralciato" il centro cittadino.

Ordinanza anti alcol: a Vignate il sindaco allarga le maglie
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Dopo l'ordinanza anti alcol firmata dal sindaco di Vignate Paolo Gobbi a inizio estate, visti i risultati ottenuti il primo cittadino ha deciso di allargare le maglie.

Ordinanza anti alcol più soft

Il primo provvedimento aveva suscitato parecchio clamore, anche perché si è cercato  di dare un segnale forte contro la movida e il disturbo della quiete pubblica. Ai tempi dell'ordinanza numero 1 (LEGGI QUI), il sindaco aveva scelto di vietare la vendita e il consumo di alcolici all'aperto nei luoghi di maggiore ritrovo: parchi, aree verdi, parcheggi, ma anche tutte le vie attinenti al centro storico. A distanza di due mesi l'ordinanza è stata resa più soft.

Centro  cittadino "libero"

All'interno della nuova ordinanza, valida a partire da domenica 9 agosto 2020  e della durata di 60 giorni (si concluderà a inizio ottobre), vengono ribadite molte delle disposizioni presenti nella prima. Divieto di consumo di alcolici in bottiglie di vetro, divieto di vendita dopo le 22 e sino alle 6. Ciò che cambia è l'area di interesse. Infatti il sindaco ha scelto di "stralciare" il centro cittadino dalle aree interessate dall'ordinanza che rimarrà valida solo per i parchi, le aree verdi e i parcheggi.

"Risultati nella lotta al degrado"

Il problema della lotta al degrado e alla movida non è risolto, anzi, ma qualche risultato comincia già a vedersi. Specialmente nel contrasto al degrado  e all'abbandono dei rifiuti.

Abbiamo ripristinato l'ordinanza come esisteva già ai tempi del mio predecessore, il sindaco Emilio Vergani. Dopo il primo periodo di sperimentazione abbiamo accolto le richieste dei commercianti e deciso di togliere dalle aree colpite dall'ordinanza il centro cittadino

ha spiegato Gobbi, che ha anche fatto un bilancio sull'estate

Continuiamo a tenere monitorata la situazione anche perché i dati ci dicono che il problema è migliorato ma non certo risolto. Ci sono ancora criticità relative al disturbo della quiete pubblica, ma abbiamo avuto segnali incoraggianti sul fronte della lotta al degrado e alla sporcizia.

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