La festa per la libertà dei popoli sta giungendo al termine
Tutte le sere cena e a seguire uno spettacolo da ormai una settimana

Ultimi giorni per il tendone giallo in via Valentino Mazzola a Cassano d'Adda che in questi giorni sta ospitando la "Festa per la libertà dei popoli" e che terminerà questa domenica 22 giugno. Giunta alla cinquantesima edizione, ha allietato gli ospiti con buon cibo e temi attuali.
Dodici giorni di musica, cibo e dibattiti
Mese proficuo per la città. Infatti dopo la fine del Solidarrock, è cominciata la Festa per la libertà dei popoli. E, dopo dodici sere, gli ospiti dovranno salutarla questa domenica.
La parole del responsabile Osvaldo Colombo:
Quest’anno siamo già arrivati ai cinquant’anni di fondazione, la festa va avanti ormai dal lontano 1975. Chiaramente le prime edizioni non erano così. All’inizio durava solo tre giorni e si svolgeva nella piazzetta vicino alla Villa Borromeo. Invece piano piano è cresciuta sempre di più fino ad arrivare a com’è oggi. Per gli ospiti ogni sera un duplice appuntamento, prima la cena e a seguire uno spettacolo. Per esempio lunedì sera è stato dedicato ad Anpi sezioni Adda Martesana con una rappresentazione teatrale dal titolo “La bomba”. Il giorno seguente un dialogo tra Maurizio Acerbo e Fausto Bertinotti. Invece mercoledì spazio ad Emergency. Inoltre i fondi che stiamo raccogliendo serviranno a finanziare l’attività politica di rifondazione, ma anche progetti di cooperazione internazionale. Negli anni ci siamo dedicati a paesi come Cuba o la Palestina.
Presenti per questa edizione alcuni circoli di Rifondazione comunista della zona, provenienti da Cassano, Inzago, Caravaggio, Trezzo e Vaprio.
I membri dietro la realizzazione
Col passare del tempo l’organizzazione si è consolidata e oggi conta più di 50 volontari e membri di Rifondazione comunista. Stavolta sotto il tendone per dare una mano, sia in settimana che durante il weekend: chi era in cucina, al bar o in cassa e ancora chi invece serviva ai tavoli. Tra di loro molte giovani new entry e a fianco volti già noti che fin dalle prime edizioni ritornano ogni anno. Invece tra gli ospiti con un target medio un po' più alto, signori e signore della zona e non solo. Attirati dal buon cibo, dalla musica e dalle tematiche della festa, oltre che dalla tradizione.
Una grande mancanza
Tra lo staff in molti hanno sentito la mancanza di una figura storica per la festa e che ha contributo alla sua nascita: Pierino Casorati.
Come ha raccontato il responsabile Colombo:
Lui era l’anima della festa, è suo il merito di tutto questo. E l’ha tenuta viva anche in periodi difficili, quando tutti intorno a noi chiudevano. In questi anni è stato il pilastro portante e ha tenuto unito il gruppo. Pierino era cuore e passione, ma anche sudore, gioia, rabbia. Insomma un condensato di emozioni diverse legate alla sua creazione
A lui si è unita anche la moglie di Casorati, Dalia:
Nel 1975, appena ventenni, abbiamo iniziato insieme, noi e altri dieci compagni di Cassano. E siamo partiti con un appuntamento di soli tre giorni tra dibattiti e canzoni popolari. Piano piano poi è continuata e si è spostata in vari luoghi del nostro paese. Abbiamo fatto anche cabaret, teatro, spettacolo etnici e ospitato alcuni personaggi famosi. Ma quello che mi rende più orgogliosa è l’essere resistiti per cinquant’anni e ora il testimone dovrà passare anche nelle mani dei giovani che sono il nostro futuro.







