La festa

Dieci anni di Controcoltura, l'orto che unisce la terra e le persone

Una giornata all'insegna della natura tra laboratori, musica e attività all'aperto

Dieci anni di Controcoltura, l'orto che unisce la terra e le persone
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Dieci anni di orto, arte e comunità: sabato 10 maggio 2025, gli orti condivisi di via Trieste, a Cassina de’ Pecchi, hanno ospitato una grande festa per celebrare il decennale dell’associazione Controcoltura e del Laboratorio Artistico Permanente. Nel verde dei campi, una giornata intensa ha coinvolto adulti e bambini tra laboratori creativi, musica, attività all’aperto e prodotti biologici.

La festa nell'orto

La giornata è iniziata negli ampi spazi all'aperto del casale, dove i partecipanti sono stati accolti dalla lunga fila di stand del mercato contadino della Comunità del cibo Martesana, di cui Controcoltura fa parte. Tra gli appuntamenti della mattinata, lo scambio di semi organizzato da Seed Vicious e Alleanza dei Custodi di Semi, che ha attratto curiosi e appassionati.

Nel primo pomeriggio, si è tenuto un interessante laboratorio di produzione del formaggio con latte crudo, a cura di Gianna Previtali. Il resto della giornata è stato accompagnato  da una jam session seguita dal concerto della Bramito Sound Fest Band. In serata, lo spettacolo teatrale “Nina’s Radio Night”, presso il Piccolo Teatro Martesana, ha chiuso l'evento all’insegna della sostenibilità, della cultura e della partecipazione.

Il presidente di Controcoltura

Andrea Mandelli, presidente di Controcoltura, ha spiegato i valori dell'associazione:

"Controcoltura è un orto condiviso, nel senso che è uno spazio comune dove tutti i soci lavorano su tutto il campo per un progetto comune, quindi non c'è una divisione degli appezzamenti. Questo perché per noi è importante autoprodurci il cibo biologico e sostenere un'agricoltura a chilometro zero. Abbiamo anche venti arnie con venti famiglie di api per la produzione del miele che poi distribuiamo tra i soci. Svolgiamo anche molte attività con i bambini: campo scuola, notte in orto con la tenda, biciclettate, laboratori artistici, tutto per trasmettere il valore di coltivare la terra e di stare ai tempi della natura e sostenerla. Vorrei tanto che ci fosse un orto condiviso in ogni paese, perché la condivisione è una cosa spettacolare e perché purtroppo siamo sempre meno abituati a condividere".

Una vita all'aria aperta

Nel corso degli anni, tra la fatica di realizzare realizzare uno stagno, la cura delle piante aromatiche, la costruzione della serra e i lavori nel campo, è nata una comunità di donne e uomini che condividono l'amore per la terra e la tutela della biodiversità.

Tra loro c'è Barbara, che ha condiviso la sua esperienza:

"Frequento l'orto da due anni, da quando sono in pensione. Dopo trentotto anni passati a lavorare al computer come impiegata, avevo bisogno di un posto dove potermi rilassare e stare all'aria aperta, così ho trovato Controcoltura su internet e mi sono iscritta. Da quando è stata creata la serra per me è stato bellissimo, perché io non riesco ad occuparmi dell'irrigazione o a fare manutenzione, quindi adesso ho la possibilità di seminare, veder crescere le piantine e metterle nella terra".

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