pallavolo femminile

Missione compiuta per il Basket Carugate: due vittorie su due e ora Final Four

Vittoria netta contro Bfm e la Blackiron può riposare un po' in vista dell'ultimo step prima della fase nazionale

Missione compiuta per il Basket Carugate: due vittorie su due e ora Final Four
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I playoff sono affascinanti e allo stesso tempo pericolosi, occorrono energia e mentalità per portare a casa il risultato e la Blackiron non delude i suoi tifosi arrivati al Palaiseo a sostenere le ragazze di Stibiel per affrontare in gara 2 il Basket Femminile Milano con l’intento di chiudere i conti dopo aver vinto gara 1. E alla fine del 40 minuti il risultato, 41-74 per Meroni e compagne, fotografa nitidamente la concretezza mostrata in campo negli 80 minuti giocati.

Il racconto del match

L’andamento del primo quarto è simile a quello della gara d’apertura con la Blackiron a mettere sul parquet quell’animus pugnandi che l’ha sempre contraddistinta nel corso della stagione. Equilibrio, che le carugatesi gestiscono trovando sempre protagoniste diverse in momenti diversi: a marcare il territorio ci pensa subito la capitana, Lalla Meroni, davvero cinica in senso positivo e onnipresente con 6 punti in fila, la Bfm trova nella coppia Ferrazzi-Cassani la maniera per restare a contatto, ma accanto a Meroni si mette al lavoro anche Chiara Rizzo e con altri 6 punti consecutivi tiene la Blackiron davanti, sospinta poi al massimo vantaggio, 10-16, da due iniziative di una ritrovata Chiara Poma.

La prima sirena dice 15-18 con l’unico canestro della partita di Sara Usuelli che poi sarà costretta a lasciare il campo per l’infortunio a quel maledetto mignolo già lussato. Nel secondo periodo arriva la prima spallata di Carugate: 10-0 il parziale firmato dalla solita Meroni, autrice di una “furba” sulla rimessa offensiva che le vale il titolo di “giocata dell’anno”, poi ci pensano Rizzo e Grassia a tenere il vantaggio che manda le squadre negli spogliatoi sul 24-33.

Ancora una volta è  il secondo tempo quello che usa la squadra di coach Stibiel per affossare tutte le velleità delle avversarie finora incontrate: con Usuelli in panchina piangente dal dolore il bastone del comando passa nelle mani di Poma che segna 7 punti consecutivi dimostrando di essere uscita da un momento buio, accanto a lei si distingue anche Vale Grassia e alla terza sirena la Blackiron ha entrambe le mani sulla partita con il 31-51 del tabellone.

Ma la furia della squadra di Stibiel non si esaurisce: senza Usuelli e con Bremaud frenata dai falli (per lei solo 5 punti alla fine), sono altre le protagoniste che mettono la firma sotto il successo. Bevilacqua allarga il divario con 5 punti consecutivi prima di uscire per un problema alla caviglia, ma la notizia più bella e promettente arriva da Ada De Pasquale: dopo aver patito le pene dell’inferno per rientrare dall’infortunio alla caviglia di prima di Natale, la guardia campana ha poi faticato molto per ritrovare la forma e torna ai suoi livelli proprio nel momento più importante. Segna 12 punti nel quarto senza errori al tiro e alla fine il Palaiseo di riempie di gioia e di cori per le carugatesi che chiudono sul 41-74 volando alla Final Four.

Obiettivo che la società aveva già messo nel mirino e che ora diventa realtà: si tratta di tirare un po’ il fiato, riposare il giusto e recuperare le infortunate per affrontare l’ultimo impegno che è il proscenio delle finali nazionali per la promozione in A2 che rappresentano l’ultimate goal di Stibiel e le sue guerriere.

Il tabellino del'incontro

BFM-BLACKIRON 41-74 (15-18, 24-33, 31-51)

BLACKIRON: Bevilacqua 5 (1/6, 1/2, 4 Rimb. 3 Ass.), Carrera, Trassini n.e., Usuelli 2 (1/1. 0/1 T.L., 2 Ass.), Rizzo 13 (4/7, 1/2, 2/3, 5 Rimb., 5 Ass.), Poma 12 (4/6, 1/2, 1/1, 3 Rimb.), De Pasquale 15 (4/6, 2/2, 1/2, 3 Rimb.), Bremaud 5 (0/4, 1/2 , 2/2. 2 Rimb.), Andreone 2 (1/1, 0/1, 2 Rimb.), Grassia 7 (3/5, 0/1, 1/2, 8 rimb., 2 Ass.), Meroni 13 (5/12, 1/2, 9 Rimb.).

TOTALI: Tiri da 2 p.ti 23/48 (47,9%), Tiri 3 p.ti 7/14 (50%), T.L. 7/11 (63,6 %), Rimb. 36 (8 off.), P.R. 13, P.P. 11, Ass. 14.

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