Dici Giana e pensi a Daniele Pinto. Passa il tempo, ma il capitano biancazzurro, 39 anni compiuti a maggio, resta un punto di riferimento per la squadra di Gorgonzola. I biancazzurri, nonostante la rivoluzione estiva, con l’addio di Andrea Chiappella e l’arrivo in panchina di Vinicio Espinal, hanno chiuso un grande girone d’andata: 26 punti e ottavo posto, in piena zona playoff. Risultati non certo scontati, ma che non devono far abbassare la guardia.
Pinto: “Alla Giana c’è tutto per far bene”
Qual è il tuo bilancio per questo girone d’andata?
Il bilancio è positivo, anche se siamo partiti con un po’ di difficoltà. Dopo abbiamo trovato le misure, seguendo il mister e le sue indicazioni. Si è chiuso male, anche se contro un avversario molto forte (il Cittadella, ndr), ma abbiamo fatto un ottimo girone d’andata. Ora serve ricaricare un po’ le batterie perché ci aspetta un ritorno tosto.
Dopo la vittoria contro l’Inter Under 23 Renda ha detto che tutti parlano della Giana ogni anno come una sorpresa, ma se i risultati sono questi non lo è più…
Ogni anno c’è da dimostrare, non è semplice. Cambiamo tanto, ogni volta si riparte, quest’anno proprio da zero. Siamo contenti perché stiamo facendo un percorso in salita, con un inizio difficile, poi man mano le cose migliorano, vedo i ragazzi giovani che crescono, si applicano sempre di più. Qui c’è tutto per far bene e il mister dà a tutti la possibilità di farlo, ma serve lavorare in settimana.

Di certo c’è da migliorare qualcosa in attacco. La sensazione è che la Giana manchi proprio negli ultimi venti metri…
Che segniamo poco è un dato di fatto, però il lavoro delle nostre punte per la squadra è davvero tanto. Pressione e lavoro, che li rende poi magari meno lucidi davanti. Poi sono ragazzi giovani e hanno bisogno di tempo. Sanno che per loro è un’occasione e devono darci dentro.
La sensazione è che il livello degli attaccanti in rosa sia simile e che mister Espinal stia dando spazio a tutti…
Il livello è simile, anche se sono giocatori diversi. Gabbiani, per esempio, in settimana fa gol veramente difficili, Lischetti è giocatore potente e deve star bene, ma non si è ancora ripreso totalmente dopo l’infortunio. Sono tutti bravi e stanno crescendo tanto, come per esempio Vitale. Il potenziale c’è, così come il margine di crescita.
E tu? Gli anni passano ma sei sempre qui a darti da fare…
Io sono a disposizione, soprattutto nello spogliatoio. Cerco di dare una mano a far capire che è una categoria difficile, è tutta un’altra cosa rispetto alla Serie D e provo sempre ad aiutare mister e compagni. Se gioco o non gioco non è mai stato un problema, non lo era nemmeno quando avevo 25 anni.