Quale scelta per il dopo terza media? Istruzioni per l'uso sugli open day per la scuola superiore
Il preside di Cernusco sul Naviglio Claudio Mereghetti propone alcune riflessioni su un momento di grande coinvolgimento per le famiglie
Come orientarsi nella scelta della scuola superiore? Claudio Mereghetti, dirigente scolastico a Cernusco sul Naviglio, propone qualche consiglio in un periodo in cui le famiglie sono alle prese con la scelta dei propri figli per il dopo terza media.
Perdere... l'orientamento
Da ottobre a dicembre è tempo di open day. Le scuole si mettono in mostra. I genitori li frequentano alla ricerca della scuola migliore, come in preda alla febbre dell’oro, spesso senza ricavare alcuna utile informazione, perché molto spesso si trasformano in grandi fiere espositive, dove tra esplosioni di fuochi d’artificio e nemmeno troppo sofisticate operazioni di marketing, le scuole cercano di procacciarsi nuovi iscritti.
Dove genitori e studenti anziché trovarlo finiscono per perderlo, l’orientamento. Ecco allora qualche suggerimento a mo’ di bussola.
I segnali positivi
Poche slide e molti professori accompagnati da tanti alunni, bravi e meno bravi… è buon segno.
Gli esiti delle prove Invalsi eccellenti… non sono sempre un buon segno.
La presenza del dirigente scolastico con annessa possibilità di domandargli tutto ciò che riteniamo necessario chiedere… è buon segno.
Tanti laboratori, un grande giardino, strumentazione tecnologica messa in mostra a piene mani… sono da considerare, ma non possono costituire la discriminante nella nostra scelta.
Docenti e personale mostrano una attenzione, uno stile educativo che li caratterizza… questo non è solo un buon segno, e decisivo.
Se poi a confermarlo ci sono i genitori… allora è fatta.
Qualche suggerimento
L’open day è per quella scuola il segno della propria maturità formativa. Certo tutto questo non basta, allora eccovi due titoli, miniera di consigli.
Il primo lo ha scritto un mio ex alunno, oggi docente e giornalista di Panorama, si intitola “Basta studiare” (Sperling & Kupfer editore), cioè “smettere di studiare” se chi legge è uno studente; e invece “serve solo studiare” se il lettore è un adulto, genitore o docente.
Un patrimonio di suggerimenti per i futuri studenti delle superiori che si fonda su una semplicissima considerazione: per superare le difficoltà che ci saranno, serve avere la volontà di studiare, e cogliere nei docenti l’occasione per dotarsi di un metodo, una strada, per raggiungere la meta che ci siamo scelti.
Il secondo è di un amico, insegnante delle superiori e ora assessore a Cernusco, Marco Erba; pubblicato da Vallardi, si intitola “Insegnare non basta”, cioè serve anche qualcos’altro: educare perché “La didattica non è una clava per distruggere gli allievi a colpi di voto… La didattica è una scala che tu offri ai tuoi studenti perché possano salire in alto”.
Ecco, in definitiva, che cosa i genitori dovrebbero cercare in un open day: un progetto educativo inserito in una cornice pedagogica, un vero dialogo scuola- famiglia, un ambiente che consenta ai propri figli di dare il meglio di sé, inclusivo non per legge, ma per scelta.
Insomma per dirla con Tommaso Campanella a cui è intitolato l’istituto in cui ora lavoro, quella che dovremmo cercare è una scuola dove “bene e naturalmente insegna la sapienza, non sofistica, ma filosofica; non eremitica, ma civile”. Un programma di nobile altezza per chi insegna, per chi educa… e per chi governa.