Il teatro dell'Iis Machiavelli di Pioltello: inclusione, coinvolgimento, amicizia e crescita
Attraverso il teatro un percorso di formazione e di crescita, sociale e personale, per gli studenti
Il teatro non è solo svago, ma è un momento di formazione, di crescita sociale e personale. Lo hanno testimoniato ancora una volta gli studenti dell'istituto d'istruzione superiore Machiavelli di Pioltello, protagonisti dei tre spettacoli che hanno chiuso la rassegna Teatro in classe organizzata dal Comune di Pioltello.
Il teatro al Machiavelli
Come da tradizione il Machiavelli ha partecipato con tre spettacoli alla kermesse che vede salire sul palco della sala consiliare di Pioltello tutte le realtà scolastiche della città. Tre spettacoli, sei repliche con l'esibizione al mattino per i compagni e docenti, e quella serale per famiglie, amici e cittadinanza.
Molta emozione per i risultati raggiunti dai ragazzi e la conferma di quanto questi laboratori creativi non siano solo momenti di svago, ma attività profondamente formative ed esperienze di crescita personale e sociale per i nostri ragazzi. Quello che ha colpito, infatti, molto più della confezione impeccabile dei lavori portati in scena, sono stati il sostegno reciproco e la solidarietà tra i ragazzi sul palco, che si manifestavano ora con uno sguardo ora con una mano stretta di nascosto... Un risultato che ripaga degli sforzi e regala a tutti gli educatori, insegnanti e operatori, la certezza di essere sulla strada giusta.
ha spiegato la docente Giuseppina Tilli, referente del laboratorio teatrale.
Il progetto di Danza terapia
Lo spettacolo "La P." è nato grazie alla collaborazione tra le classi seconde del Professionale a indirizzo socio sanitario e la Cooperativa Graffiti. Lo scopo del progetto di Danza terapia è avvicinare le due realtà per portare i ragazzi al contatto con l'esistenza e l'esperienza della disabilità. Il laboratorio vuole essere uno spazio di espressione delle capacità e delle potenzialità dei singoli utenti della cooperativa, un momento durante il quale si cerca insieme "il bello" che può emergere dalla presenza scenica, dai movimenti sulla musica, dalla capacità comunicativa di persone con limiti più evidenti rispetto ad altre.
Il tema dell'anno è stata la paura, un'emozione forte che accomuna tutti, difficile da mettere a nudo specialmente da ragazzi in fase adolescenziale. E' nato così lo spettacolo "La P."
In collaborazione con Roberta Cardini e Stefano Mari di Graffiti, referente la professoressa Rosanna Strummiello.
Laboratorio teatrale per l'inclusione
Si tratta di un laboratorio teatrale per l’inclusione, portato avanti nel Polo tecnico-professionale di via Milano, ma tale termine va inteso nell’accezione più ampia possibile: non si deve pensare solo alla disabilità, ma al senso più profondo di comunità, in cui, per stare insieme davvero, occorre togliere quelle maschere che spesso nella quotidianità tendiamo ad indossare. Solo mostrandoci per quello che siamo realmente possiamo sentirci inclusi in una comunità.
Secondo questo ragionamento è nato il percorso che ha portato allo spettacolo "In my shoes" , storia tratta dalla fiaba di Cenerentola. Gli studenti non hanno voluto rappresentare la storia, ma mettersi nei panni della protagonista, provando a chiedersi cosa siamo costretti a sopportare, cosa ci opprime e cosa desideriamo. La scarpetta è un oggetto magico e al tempo stesso quotidiano, quel riferimento che ognuno di noi ha che ci ricorda chi siamo, da dove veniamo e come siamo cambiate negli anni.
Regia Serena Nostro e Gianluca Soren
Il laboratorio teatrale del Polo liceale
Nella sede di via Rivoltana, invece, i ragazzi si sono cimentati nel classico dei classici, la tragedia Antigone.
Un lavoro corale, in cui 25 studenti si sono divisi i pochi ruoli previsti dal testo di Sofocle, così che nessuno in particolare, ma tutti - proprio tutti - fossero protagonisti di questa vicenda che porta in scena non un solo dramma, ma un grumo inestricabile di situazioni tormentate. Certo, al centro della riflessione è la disperata lotta di Antigone per affermare le leggi dell’umanità contro quelle dello stato, ma non mancano aperture su temi universali come la libera espressione della donna nella società e soprattutto la drammatica lotta interiore dell’uomo di stato, costretto a far rispettare la legge al caro prezzo della propria umanità.
ha spiegato la referente, la professoressa Tilli.
Regia di Mario D'Avino