dati drammatici

Emergenza medici di base: “Sono 1.455 i pioltellesi rimasti senza dottore”

Sono 23mila i cittadini dell’Asst Melegnano Martesana attualmente senza medico di base

Emergenza medici di base: “Sono 1.455 i pioltellesi rimasti senza dottore”

Una situazione drammatica in cui si ritrovano molte persone dell’Adda Martesana rimaste senza medico di base.

Il punto del consigliere Di Marco

Così si è espresso Nicola Di Marco (capogruppo M5s Lombardia):

Sono 1.455 i cittadini residenti nell’ambito generico di Pioltello, che comprende i Comuni di Pioltello e Rodano, rimasti senza medico di base. Lo scrive l’Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, rispondendo all’interrogazione che avevo depositato, in seguito alle numerose segnalazioni arrivate dal territorio.

Numeri che confermano le enormi proporzioni di una crisi che riguarda tutta l’Asst Melegnano Martesana. Sempre grazie alla risposta fornita ad un’altra mia interrogazione, sappiamo che sono 23mila i cittadini dell’Asst Melegnano Martesana attualmente senza medico di base. È come se un intero Comune fosse rimasto senza dottori. La situazione reale potrebbe essere anche peggiore: gli incarichi vacanti sono 277 e le cessazioni registrate solo negli ultimi due anni sono 65.

Dati drammatici, al cospetto dei quali i gruppi territoriali del M5S Martesana, con il referente Ambrogio Revadati, hanno deciso di attivarsi con una petizione popolare. Attraverso questa iniziativa, i cui banchetti saranno presenti nei diversi comuni dell’area Martesana, i cittadini saranno invitati a sottoscrivere una serie di richieste volte a rilanciare la medicina territoriale, una delle promesse mai mantenute dal centrodestra in Lombardia. La raccolta firme è partita proprio da Pioltello il 29 novembre 2025.

La petizione, indirizzata al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, chiede: un aumento delle borse di studio per i futuri medici di base; incentivi economici per l’apertura di nuovi ambulatori, inclusi contributi per l’affitto; promozione della medicina di gruppo, ovvero la condivisione di spazi fra le diverse figure professionali in ambito sanitario in modo da abbattere i costi e garantire servizi; semplificazione amministrativa per i medici di base di modo possano dedicare il proprio tempo al paziente; una digitalizzazione funzionale e realmente operativa; potenziamento delle dotazioni strumentali ai medici di medicina generale.

Privare i cittadini della medicina territoriale non significa solo negar loro il principio costituzionalmente garantito del diritto alla salute, ma finire anche per intasare i Pronto soccorso, già allo stremo delle forze per carenze di personale

ha concluso Di Marco.