Si è svolto nel corso della giornata di ieri, martedì 18 novembre 2025, il convegno dedicato alla prossimità nelle cure oncologiche, un tema sempre più centrale alla luce dell’aumento della prevalenza oncologica, dell’invecchiamento della popolazione e della disponibilità di terapie gestibili in regime extraospedaliero. Un contesto che richiede un ripensamento organizzativo per avvicinare le cure alle persone, garantendo continuità, sicurezza e appropriatezza. Un momento di confronto, voluto dall’Asst Nord Milano e tenutosi presso l’aula didattica dell’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo, che ha riunito professionisti, ricercatori e protagonisti del sistema sanitario per discutere modelli innovativi di presa in carico del paziente.
Convegno sulle cure oncologiche
Il convegno si è aperto con le riflessioni di Mario Melazzini, direttore generale Welfare di Regione Lombardia, che ha sottolineato la necessità di rendere la prossimità una leva concreta di qualità, equità e sostenibilità, liberando capacità per i casi complessi e migliorando l’accesso alle cure.
“E’ importante definire connessioni socio-cliniche per individuare i pazienti eleggibili per le cure di prossimità e ponendo particolare attenzione ai pazienti in follow up o sorveglianza attiva – ha sottolineato Melazzini – È necessario definire ruoli chiari, valutazioni multiprofessionali, procedure condivise, standard e modalità di scambio tra strutture ospedaliere e territorialità. La tecnologia deve essere chiave di garanzia della presa in carico condivisa. Questa esperienza di Asst Nord Milano, Irccs Istituto nazionale dei tumori e ospedale Niguarda può porre le basi per definire un modello regionale condiviso”.
Esperti a confronto
L’apertura dei lavori, a cura di Tommaso Russo, direttore generale dell’Asst, ha delineato obiettivi e prospettive dell’iniziativa, con particolare attenzione al ruolo chiave delle Case di comunità e al Progetto Micuro presentato da Davide Croce, direttore del Crems.
L’approfondimento sul valore delle cure di prossimità per i pazienti oncologici ha visto il contributo di Alberto Zoli, direttore generale dell’ospedale Niguarda, di Barbara Mangiacavalli, direttore sociosanitario della stessa Asst, e Laura Zoppini, direttore sociosanitario sempre del Niguarda.
Con gli interventi di Francesca Ligorio, ricercatrice dell’Istituto nazionale dei tumori, di Claudia Ganzinelli, oncologa dell’Asst, e di Claudio Vernieri, oncologo dell’Irccs, è stato condiviso un quadro aggiornato dell’oncologia lombarda, con focus su patologie, criteri di ammissibilità e bisogni emergenti, insieme alle testimonianze dei pazienti coinvolti nei percorsi territoriali.
La necessità di una regia unica
Nel corso del pomeriggio, grazie ai contributi di Adele Patrini, Coordinatrice Favo Lombardia e presidente dell’associazione Caos di Varese, e di Gianni Amunni, presidente di Fondazione Periplo, si è discusso su come integrare ospedale e territorio in un’unica regia clinica, riducendo spostamenti evitabili, decongestionando gli ambulatori e potenziando follow-up, terapie orali e trattamenti a bassa complessità. Sono state presentate esperienze e strumenti per rafforzare la presa in carico multiprofessionale, il telemonitoraggio e la tracciabilità dei percorsi, con attenzione a privacy e responsabilità clinica.
A metà pomeriggio spazio agli attori del progetto, moderato da Marco Danova, direttore di Medicina a indirizzo oncologico dell’Asst di Pavia, con gli interventi di Valentina Bettamio, direttore sanitario dell’Asst Nord Milano, di Giuliana Sabatino, Marina Caimi, direttore del Dipartimento Cure primarie dell’Azienda sanitaria Nord Milano, Davide Zenoni, direttore del Dipartimento Area Servizi Asst, Vito Ladisa, direttore Farmacia ospedaliera dell’Istituto nazionale dei tumori, Giuseppe Caravella, consigliere regionale di Sifo Lombardia, che hanno illustrato modelli organizzativi, dati operativi e prospettive future.
“Un sentito ringraziamento a relatori, partecipanti e professionisti coinvolti per aver contribuito a un confronto costruttivo su un tema cruciale per il futuro dell’oncologia”, hanno concluso dalla Asst Nord Milano.
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