Impermeabilizzazione a lunga durata: cosa valutare nei materiali

Impermeabilizzazione a lunga durata: cosa valutare nei materiali
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Per qualunque edificio, dalle costruzioni di piccole dimensioni alle imponenti infrastrutture, la continuità della protezione contro l’acqua rappresenta un requisito di sicurezza fondamentale. Quando l’umidità penetra, infatti, corrode le armature metalliche, degrada il calcestruzzo, genera muffe dannose per la salute e richiede costose operazioni correttive.

In fase di realizzazione degli interventi, bisogna scegliere, quindi, soluzioni capaci di resistere decenni senza perdere efficienza, per preservare il valore economico dell’immobile e assicurare comfort a chi usufruisce del bene, riducendo allo stesso tempo l’impronta ambientale legata a ripristini frequenti.

Le caratteristiche fondamentali dei materiali impermeabilizzanti

Per individuare il materiale più adatto bisogna quindi considerare parametri oggettivi: la perfetta impermeabilità, la capacità di aderire ai supporti, la resistenza ai raggi ultravioletti, agli sbalzi termici e alle sollecitazioni meccaniche periodiche, come la dilatazione strutturale o il calpestio. Solo un sistema che eccelle su tutti questi fronti assicura tranquillità nelle condizioni ambientali più complesse. Krypton Chemical si avvale oltre che della elevata qualità del prodotto, anche di certificazioni inerenti le norme vigenti ottenute da laboratori esterni.

Una membrana ad alte prestazioni deve prima di tutto opporre una barriera continua al passaggio dell’acqua Molto importante è la corretta preparazione del supporto per ottenere l’adesione al sottofondo.

Il secondo elemento da valutare riguarda la stabilità agli agenti climatici. Infatti, la radiazione solare, le piogge acide, il gelo o i continui cicli di caldo e freddo degradano i legami chimici delle membrane tradizionali. Esistono prodotti progettati con additivi antiUV, pigmenti riflettenti e moduli elastomerici flessibili, che mantengono invece le proprie prestazioni molto più a lungo.

Un altro fattore determinante è costituito dalla resistenza meccanica. Una pavimentazione, ad esempio, subisce carichi, trascinamenti di oggetti o traffico pedonale. Il materiale deve quindi possedere una notevole resistenza, per impedire lacerazioni anche sotto stress ripetuto.

Va infine verificata la compatibilità con membrane preesistenti. Molte coperture utilizzano guaine bituminose. Un prodotto moderno come quelli della gamma Rayston va in forte adesione a questi substrati.

Impermeabilizzazione e condizioni ambientali

Il microclima specifico di ogni progetto può indirizzare nella scelta del polimero. Una copertura esposta completamente a sud, soggetta a irraggiamento estivo elevato sulla superficie, richiede compositi stabili alla temperatura e in grado di dissipare calore.

Nei comprensori montani, dove in una sola giornata la copertura può passare da +30°C a −15°C, è necessaria elevata elasticità per assorbire shock termici estremi. La certificazione in categoria severa (W3 – 25 anni) dei sistemi impermeabilizzanti per tetti Krypton, garantisce la totale protezione in entrambi i casi.

La pioggia battente, quando è presente anche vento laterale, impone invece valori di adesione elevati e assenza di giunzioni sovrapposte che potrebbero sollevarsi. Su terrazze con ristagni permanenti, la membrana, costantemente sotto l’acqua, deve risultare impenetrabile a microrganismi aggressivi.

Per scenari come questi, le formulazioni a base di poliuretano o poliurea con sistema Hot Spray o applicazione a freddo sono caratterizzate da rapida polimerizzazione, elevata resistenza chimica, totale assenza di giunti e durata certificata. La versione Cool Roof di colore bianco, grazie all’elevato indice di riflettanza solare, riduce le temperature negli ambienti sottostanti migliorando, di conseguenza, l’efficienza energetica del fabbricato.

Quando puntare su sistemi ad alte prestazioni

Fra le tecnologie più evolute oggi disponibili, la poliurea a freddo di KryptonChemicalItalia merita un’attenzione particolare. Il prodotto applicato in un unico passaggio reagisce rapidamente generando una membrana elastomerica e isotropa di peso tale da non creare sovraccarico alle strutture portanti.

Grazie alla reazione rapida, la superficie risulta utilizzabile già dopo pochi minuti ore, caratteristica molto utile nei cantieri con tempi ridotti o nelle coperture di esercizi commerciali che non possono interrompere le attività a lungo.

Un altro vantaggio riguarda la versatilità applicativa: la poliurea a freddo aderisce in modo ottimale a vecchie guaine bituminose, manti sintetici, membrane di poliuretano o poliurea, permettendo il rinnovo delle coperture senza demolizioni. È una compatibilità importante che riduce costi, tempi e quantità di rifiuti di cantiere. Così l’intervento sarà anche sostenibile dal punto di vista economico e ambientale.

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