I manager? Si selezionano all’esterno: consigli ed errori da non fare

I manager? Si selezionano all’esterno: consigli ed errori da non fare

Chi trova un manager trova un tesoro. Anche perché, in molti casi, per individuare dei responsabili capaci è d’obbligo guardare al di fuori dell’impresa: stando a una recente indagine di Cegos Group – International Barometer – il 68% dei direttori e responsabili HR è infatti convinto che i propri dipendenti non presentino le skill necessarie per assumere dei ruoli dirigenziali.

La selezione di manager si compie quindi con attenti processi di selezione del personale, e rappresenta uno dei momenti più delicati per lo sviluppo di un’impresa. In Lombardia questa è un’attività tutt’altro che rara: è infatti bene ricordare – come calcolato da AstraRicerche per Manageritalia – che la regione vanta un tasso di managerialità pari all’1,7%, di contro alla media nazionale di soli 0,9 dirigenti ogni 100 lavoratori dipendenti; nel caso di Milano si parla persino del 2,5%. E ancora: guardando ai dati INPS, dei 93mila dirigenti d’industria presenti in Italia, il 40% si trova nelle fila di aziende con sede operativa in Lombardia.

Non stupisce quindi che il mercato del lavoro regionale sia continuamente vivacizzato da nuove executive search, con tutte le difficoltà del caso, visto il noto mismatch delle competenze e considerando l’aspra concorrenza per assicurarsi i migliori dirigenti.

Selezionare delle figure manageriali e dirigenziali non è però facile: capita per esempio di frequente che durante il processo di selezione ci si concentri eccessivamente su competenze tecniche e su esperienze professionali passate, senza prendere in dovuta considerazione soft skills come l’ascolto o l’empatia. Si rischia così di assumere esperti tecnocrati, incapaci però di sviluppare dei rapporti efficaci con i propri sottoposti, compromettendo la serenità dell’ambiente di lavoro e in ultimo la produttività stessa. E ancora, talvolta i team HR sottovalutano l’importanza di analizzare il cultural fit, o presentano in modo fin troppo parziale le sfide concrete che il futuro manager dovrà affrontare dopo l’assunzione. Errori di questo tipo possono costare caro, carissimo: si stima infatti che un’assunzione sbagliata presenti un costo medio per l’azienda di circa 30mila euro.

A partire da questi presupposti si capiscono i vantaggi di affidare la ricerca e la selezione di manager, quadri e dirigenti a delle agenzie specializzate nel recruiting di figure executive: è questo il caso della società di head hunting Adami & Associati di Milano, che mette a disposizione delle imprese dei cacciatori di teste con una lunga esperienza nella ricerca di top manager.

Il processo di selezione inizia con l’analisi dell’azienda e delle sue effettive esigenze, per avviare poi la ricerca dei migliori candidati a partire dal ricco database di Adami & Associati, costantemente aggiornato: diventa così possibile rendere il processo di ricerca manager più rapido e più efficace, per passare poi ai colloqui e allo scrupoloso controllo delle referenze.