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Dove sono proibite le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato

Dove sono proibite le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato
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Il settore dei prodotti a tabacco riscaldato e delle sigarette elettroniche sembra vivere, in questo momento storico, una fase di vuoto dal punto di vista legislativo, o almeno di grande discrezionalità. Per questo motivo, sono molti gli utenti che cercano di capire non solo quali leggi sono in vigore, ma anche dove è possibile svapare senza correre il rischio di incappare in sanzioni, a partire dalle grandi metropoli come Torino e Milano (dove sono presenti tantissimi negozi di sigarette elettroniche, come ad esempio questo in Corso Sempione https://www.svapoebasta.com/content/49-negozio-svapobasta-store-milano-sempione). Anche perché ormai oltre un anno fa Orazio Schillaci, ministro della Salute, aveva fatto sapere di avere intenzione di applicare il divieto di fumo nei locali pubblici ai prodotti come Glo, Ploom e Iqos a tabacco riscaldato e alle sigarette elettroniche.

Le intenzioni del ministero della Salute

In base a quanto aveva riferito Schillaci, la legge Sirchia che nel 2003 aveva proibito di fumare nei locali aperti al pubblico aprendo la strada a una vera e propria rivoluzione merita di essere aggiornata; dovrebbe riguardare, dunque, anche i nuovi prodotti non da fumo. Insomma, non importa che si tratti di una sigaretta che brucia, che riscalda il tabacco o che permette semplicemente di svapare: nelle intenzioni delle istituzioni tutte le sigarette dovranno essere bandite, non solo al chiuso ma anche all’aperto. I rischi correlati a tali prodotti sono noti: anche una realtà come Altroconsumo, per esempio, ha chiesto di ampliare il divieto di uso di tabacco riscaldato e di sigarette elettroniche ai locali aperti al pubblico. Non solo: Altroconsumo vorrebbe anche estendere i divieti di pubblicità in maniera esplicita e rimuovere i benefici fiscali. Sono tutti cambiamenti auspicabili, ma in attesa che essi diventino effettivi è meglio sapere che cosa sanciscono le leggi che sono in vigore in questo momento. Anche perché esistono già alcuni divieti di legge, e non bisogna dimenticare che ci possono anche essere regolamenti specifici previsti da questa o quella location.

Le sigarette elettroniche nei luoghi pubblici

Al momento, non in tutti i luoghi pubblici viene concessa la possibilità di utilizzare il tabacco riscaldato o le sigarette elettroniche. Come si può immaginare, la legge Sirchia che proibisce il fumo di sigarette tradizionali non cita le e-cig, visto che risale al 2003, anno in cui tali dispositivi non esistevano neppure. Eppure, vi sono dei comparti nei quali la legge ha previsto dei divieti espliciti, nello specifico per le sigarette elettroniche; tali divieti dovrebbero riguardare anche i prodotti a tabacco riscaldato. Il comma 2 dell’articolo 4 del decreto legge n. 104 del 12 settembre del 2013 proibisce in maniera esplicita l’uso di sigarette elettroniche nei centri di formazione del personale, nei centri per l’impiego, nelle università, negli istituti scolastici e nelle strutture del sistema di formazione e istruzione. Si fa riferimento non solo ai locali chiusi ma anche, per ciò che riguarda le scuole, alle aree di pertinenza all’aperto, comprendendo anche gli istituti penali per minori e gli istituti che operano presso le comunità di recupero. Tale divieto comprende tanto le sigarette elettroniche ricaricabili quanto quelle usa e getta. Si tratta di dispositivi molto apprezzati dai giovani e che però comportano numerosi rischi, di cui spesso non si è pienamente consapevoli.

Le sigarette elettroniche negli altri luoghi pubblici

Al di là degli ambiti di cui abbiamo parlato nelle righe precedenti, a norma di legge non ci sono altri luoghi nei quali sia previsto un divieto esplicito di usare le sigarette elettroniche. Attenzione, però, perché è facoltà delle aziende, delle amministrazioni pubbliche o dei singoli esercenti decidere se far usare o meno i prodotti a tabacco riscaldato o le sigarette elettroniche nei propri locali. Gli ospedali e le aziende sanitarie, in particolare, hanno redatto dei regolamenti che estendono il divieto di fumo a tutti i dispositivi, incluse le e-cig. Di conseguenza in qualunque area di pertinenza dell’ospedale, sia essa interna o esterna, è vietato il fumo e sono proibite anche le emissioni del vaping. Va ribadito, in conclusione, che la legge che impone il divieto di uso di e-cig nelle pertinenze di istituti universitari e scolastici non fa menzione dei prodotti a tabacco riscaldato, visto che nel 2013 – anno in cui la norma era stata redatta – i dispositivi come Ploom, Glo e Iqos non erano ancora diffusi nel nostro Paese. La legge, dunque, andrebbe aggiornata.

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