Spettro Autistico

Cosa intendiamo con spettro autistico: cause, sintomi e diagnosi

Cosa intendiamo con spettro autistico: cause, sintomi e diagnosi
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Cosa significa spettro autistico?

Inizio questo articolo interrogandoci su cosa significa questa parola, attualmente sempre più conosciuta grazie alla notorietà delle informazioni da parte dei media che negli ultimi 10 anni cerca di divulgare informazioni utili affinché sempre più persone la conoscano. L’autismo è una patologia caratterizzata da una vasta gamma di sintomi che presentano gravità variabile, ciò ha indotto la comunità scientifica a inquadrare, nel DSM V (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), i diversi quadri clinici sotto un’unica categoria nosologica Disturbo dello spettro autistico (ASD: Autistic Spectrum Disorders).

Quando si parla di autismo introduciamo la parola spettro, questa definizione significa che il disturbo colpisce ciascuna persona in modo differente variando da una lieve a una grave sintomatologia.

Il fatto che il disturbo venga considerato all’interno di uno “spettro” significa che la distribuzione della frequenza di un dato comportamento problematico varia nel tempo e nell’intensità della sua manifestazione. Questo comporta che all’interno delle dimensioni dell’autismo, si racchiudono persone con caratteristiche cliniche eterogenee.
Ogni persona con autismo è unica e irripetibile perché esistono infinite combinazioni di questa sindrome.

  • Parliamo di “spettro” perché ci sono diversi “gradi” di autismo, o meglio diversi modi in cui le caratteristiche dell’autismo interagiscono tra loro e danno vita all’autismo in una persona.
  • Forse per comprendere meglio può essere utile immaginare lo spettro delle onde elettromagnetiche…

Quali sono le possibili cause?

Purtroppo, fino a oggi, i ricercatori non sono riusciti a trovare un aspetto neurologico, genetico o un sintomo che sia univocamente associabile all'autismo. Le cause dell’autismo sono al momento sconosciute, si ipotizza un’origine multifattoriale in cui interverrebbero:

  • fattori genetici: si è osservata nei gemelli omozigoti una maggior possibilità di sviluppare la patologia. La presenza di tratti comportamentali tipici dell’autismo nei genitori di bambini autistici fa suppore una base genetica. Sono stati identificati venticinque loci genetici che predisporrebbero all’autismo;
  • fattori ambientali: sono chiamate in causa le infezioni virali contratte dalla madre nel primo trimestre di gravidanza.

Quali sono i primi sintomi?

Una maggiore divulgazione degli indicatori precoci ( soprattutto all’interno delle scuole) permetterebbe di intervenire ed effettuare interventi tempestivi. I bambini sono tutti diversi tra di loro, nonostante ciò alcuni comportamenti devono mettere in allarme e indurre a rivolgersi quanto prima agli specialisti perché, in presenza di autismo, la diagnosi precoce è l’obiettivo da perseguire, tra tutti, quelli più comuni sono i seguenti:

  • difficoltà ad instaurare contatto oculare;
  • assenza di risposta al sorriso altrui;
  • assenza di risposte di orientamento a stimoli sonori o al proprio nome, anche se pronunciato da persone familiari;
  • difficoltà a seguire con lo sguardo oggetti in movimento;
  • assenza di gesti comunicativi come “indicare, salutare con la mano”, ecc.;
  • assenza di comportamenti appropriati per richiamare l’attenzione degli altri;
  • difficoltà a esternare manifestazioni di affetto o di riceverlo;
  • mancanza di atteggiamenti che inducano a farsi prendere in braccio;
  • assenza del comportamento imitativo;
  • difficoltà a mettere in atto giochi con altri bambini;
  • difficoltà a richiedere aiuto o oggetti desiderati.

Quali sono gli strumenti diagnostici?

Per la diagnosi di autismo non esistono indagini di laboratorio, test diagnostici o di screening prenatali o altri strumenti che possano confermare da soli la presenza di un ASD.

Esistono però degli strumenti che supportano nel proprio lavoro diagnostico i professionisti, questi strumenti sono pensati per aiutare il medico o lo psicologo nella sua decisione, ma non possono sostituirsi ad esso.

Se da un primo screening risulta che il bambino potrebbe essere affetto da un disturbo dello spettro autistico, deve essere sottoposto a una valutazione completa realizzata da professionisti esperti.

A livello sanitario nazionale i più utilizzati sembrano essere l’Autism Diagnostic Observation Schedule (ADOS-2) e l’Autism Diagnostic Interview, Revised (ADI-R).

Quali sono le terapie più efficaci, il mio bambino migliorerà?

L’ autismo è un disturbo cronico per cui non è permessa una remissione da tale diagnosi, ma è constatabile un miglioramento che permette un’adeguata qualità di vita eseguendo trattamenti intesivi con approccio cognitivo-comportamentale.

Dott.ssa Antonella Mellino: psicologa, psicoterapeuta, supervisore ABA

Centro Il Girasole di Milano e Cologno Monzese

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