Centro Medico Polispecialistico: La dottoressa Francesca Radaelli spiega la Scienza della Nutrizione
La passione per la cucina è sempre più diffusa, complice anche i lockdown, ma non sempre cucinare vuol dire mangiar sano. Ne parliamo con la dottoressa Francesca Radaelli, nutrizionista, titolare dell’ambulatorio di Scienza della Nutrizione al Centro Medico Polispecialistico di via IV Novembre, a Pozzuolo Martesana.
Di cosa si occupa il nutrizionista?
“Il nutrizionista si occupa nello specifico dell’educazione alimentare, insegnando a riconoscere i nutrienti e ad abbinarli tra loro in maniera corretta; elabora autonomamente piani nutrizionali personalizzati, nel rispetto delle esigenze fisiologiche del paziente sia sano che patologico, solo dopo un’accurata diagnosi della malattia da parte del medico. Il nutrizionista può maturare interessi anche nell’ambito sportivo e pertanto segue sia professionisti che atleti amatoriali, consigliando loro la miglior alimentazione per supportare il proprio allenamento”.
Perché è importante curare la propria alimentazione?
“Il famoso detto “siamo quello che mangiamo” ha un grandissimo fondo di verità… Avere delle buone e sane abitudini alimentari può contribuire a mantenerci in salute, soprattutto se si inizia da piccoli. Avere un’alimentazione corretta e bilanciata garantisce la giusta energia e la forza necessaria per affrontare la giornata senza andare incontro a carenze e squilibri nutrizionali. Curare la propria alimentazione significa anche migliorare lo stato di salute generale e quella dei nostri organi, come l’intestino, il cuore o il sistema immunitario”.
Alimentazione e prevenzione: quanto conta mangiar sano per conservare la salute?
“Molte delle patologie croniche come diabete, cancro, malattie cardiovascolari, gastrointestinali, possono insorgere già in età giovanile e spesso ci rendiamo conto che una forte predisposizione genetica fa la sua parte, ma un corretto stile di vita fin da bambini può aiutarci a prevenire queste patologie; prevenire del resto significa ridurre il più possibile i fattori che possono contribuire alla comparsa di una patologia. Piccole abitudini quotidiane virtuose, come una regolare attività fisica e scelte alimentari corrette, possono abbassare il rischio che si presenti la malattia. La prevenzione è importante anche non in relazione a una patologia, ma adottare sane abitudini alimentari ed effettuare una costante attività fisica fin da giovani assicurano uno stimolo nei confronti della massa muscolare, preservando il più possibile la propria autonomia e la propria motilità in un lontano futuro”.
Ci si può curare con gli alimenti?
“Dipende cosa vogliamo curare: come accennavo prima, una volta conclamato il diabete, non ce lo toglie più nessuno; ci sono strategie nutrizionali per evitare di peggiorare condizioni cliniche o sintomatologie legate a una patologia specifica, ma nessun alimento è da considerare miracoloso. Avere un’alimentazione varia, equilibrata è il trucco per avere ciò di cui il nostro organismo ha bisogno per vivere meglio”.
Vi sono alimenti buoni e alimenti cattivi?
“Non esiste un alimento buono o un alimento cattivo, ciò che fa la differenza sono le quantità e alcuni accorgimenti per concedersi un po’ di tutto. A volte si confonde il “sano” con il “poco calorico”: in realtà capita spesso di consumare quantità elevate di frutta secca, solo perché considerati “grassi buoni” senza fare i conti con le calorie. E’ corretto avere grassi nella nostra alimentazione ma è giusto dosarli, così come l’olio d’oliva. Altro tema sono le calorie vuote dell’alcool: una sostanza tossica che viene convertita in grasso contribuendo all’aumento del peso”.
Quali sono i principi di una corretta alimentazione?
“Variare ogni giorno frutta, verdura, legumi, cereali, carne magra, pesce, uova e latticini; evitare cibi raffinati, zuccheri e alcool; ciascun alimento ha delle proprietà nutrizionali e per scongiurare l’assenza di carenze o squilibri è corretto variare il più possibile tra le scelte alimentari. Importante poi effettuare sempre pasti bilanciati con carboidrati, proteine e grassi, non saltare i pasti, soprattutto quelli principali: iniziare con una colazione sana e bilanciata aiuta a gestire meglio il senso di sazietà durante la giornata. L’ideale è mangiare almeno cinque volte al giorno: inserire piccoli spuntini aiuta a tenere a bada impulsi di fame nervosa e a non arrivare affamati al pasto successivo con il rischio di eccedere nelle calorie. Fondamentale è anche assicurarsi una corretta idratazione: l’acqua è il primo alleato per il nostro intestino e per combattere la famosa ritenzione idrica”.
Cosa tener presente per adottare un regime alimentare corretto?
“Ai miei pazienti insegno a mangiare, a come riconoscere gli alimenti e a come è possibile combinarli tra loro, con l’obiettivo di fargli raggiungere la piena consapevolezza nel gestire autonomamente la propria alimentazione. Il trucco è adottare delle sane abitudini alimentari e farsele proprie, così nel tempo senza neanche accorgersi rientrano nel proprio stile di vita diventando la quotidianità. Non dimentichiamo che accanto ad una corretta alimentazione si associa una buona dose di attività fisica: sono come le guide di un binario, l’una non può stare senza l’altra per poter ottenere un ottimo risultato sulla propria composizione corporea ma anche sul proprio stato di benessere psicofisico”.
Quali servizi offre l’ambulatorio di Scienze della nutrizione del CMP?
“Propongo un percorso nutrizionale che, a seconda delle esigenze del singolo soggetto, ha durata variabile; durante la prima visita tramite un’accurata anamnesi raccolgo il maggior numero di informazioni riguardo il paziente e le sue abitudini alimentari; proseguo con la rilevazione delle misure antropometriche (peso altezza e circonferenze) terminando con l’esame bioimpedenziometrico, attraverso il quale vengono stimati metabolismo basale, stato di idratazione con relativa compartimentazione dell’acqua, massa grassa e massa magra. Sulla base dell’obiettivo e delle esigenze del paziente viene rilasciato in un secondo momento il piano alimentare personalizzato. Seguono le visite di controllo periodiche in cui si discute col paziente riguardo eventuali modifiche, dubbi, curiosità, chiarimenti e si fanno le stesse valutazioni della composizione corporea.
Ritengo che sia utile lavorare in un centro Polispecialistico come il CMP poiché dà l’opportunità al paziente di avvalersi di un’equipe multidisciplinare, formata da più specialisti, per creare un percorso su misura in un unico centro e supportando il paziente nella sua totalità”.