Centro medico polispecialistico: con la fisiatria le persone recuperano l’efficienza delle funzioni fisiologiche
Aiutare le persone a trovare o a ritrovare il loro benessere: di questo si occupa la fisiatria, branca della medicina piuttosto recente e sempre più richiesta, vista l’attenzione crescente alla qualità della vita. Al Centro Medico Polispecialistico di Pozzuolo Martesana, dove la cura per la persona si declina a trecentosessanta gradi, questa specialità è affidata al dottor Fabio Digiacomo, specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa.
Di cosa si occupa il fisiatra?
«Il fisiatra è un medico specialista che si occupa delle problematiche legate alla mancanza o alla perdita di una funzione fisiologica del paziente. Non si rivolge quindi soltanto al trattamento della patologia, ma interviene per migliorare la situazione globale in cui si trova l’individuo che presenta condizioni problematiche di varia tipologia, in particolar modo dal punto di vista ortopedico, neurologico e respiratorio. Oltre a intervenire su patologie di nuova insorgenza il fisiatra svolge un’opera di prevenzione per contrastare il peggioramento delle condizioni del paziente e mitigare l’impatto della disfunzione su altre patologie presenti per esempio consigliando l'utilizzo di ortesi e tutori».
Come lavora il fisiatra?
«Innanzitutto il fisiatra valuta dal punto di vista medico la disfunzione che il paziente presenta tenendo presente la globalità della sfera di vita della persona, quindi stabilisce una strategia di intervento, quasi sempre non invasivo, ovvero non chirurgico, che può variare dalla prescrizione di terapie fisiche, come le onde d’urto, la magnetoterapia o la tecarterapia, di esercizi fisici posturali o di manipolazione fisioterapica, fino alla prescrizione di una terapia farmacologica contro il dolore».
Quali servizi fisiatrici offre il Centro Medico Polispecialistico di Pozzuolo Martesana?
«Al Cmp è possibile effettuare la visita fisiatrica nella quale il paziente viene valutato e inquadrato dal punto di vista medico riabilitativo, direttamente in sede è possibile effettuare anche alcuni tipi di trattamenti fisici, come per esempio le infiltrazioni con farmaco cortisonico o acido jaluronico, e anche avviare le pratiche di richiesta di riconoscimento dell’invalidità civile, che alcune patologie richiedono. In sede di visita poi il paziente viene indirizzato verso il percorso riabilitativo più opportuno e se necessario supportato da una terapia farmacologica».
Quali sono le patologie più frequentemente riscontrate?
«In ambito ortopedico per lo più le patologie artrosiche, dovute all’usura delle articolazioni, le patologie dolorose delle piccole e grandi articolazioni, dalla lombalgia, alla coxalgia, ai dolori al piede, come la fascite plantare o la spina calcaneare, molti sono inoltre i casi di sindrome dolorosa della spalla. Se la patologia non è evoluta al punto tale da necessitare un intervento chirurgico, l’approccio fisiatrico consente un recupero della funzionalità con metodi non invasivi e conservativi».
In campo neurologico invece quali sono le patologie più comuni?
«Senz’altro il Parkinson e i parkinsonismi, ma anche le conseguenze dell’ictus ormai cronicizzate o l’Alzheimer. In questo caso spesso la valutazione deve tenere presente ancor più una visione globale della vita del paziente, compresa la rete famigliare. Nel caso del Parkinson viene stabilito un programma riabilitativo costante, oltre alla terapia farmacologica. Nel caso invece dell’Alzheimer, l’approccio fisiatrico è efficace nella prima fase della malattia, finché non sono compromesse in modo grave le facoltà cognitive del paziente».
Si parla sempre più spesso di sindrome da Long Covid, come la fisiatria può intervenire nella cura?
«Si tratta di una sindrome che si sta conoscendo ora e che presumibilmente sarà sempre più diffusa nei prossimi tempi. La fisiatria dopo aver inquadrato il caso nelle sue difficoltà respiratorie o fisiche indirizzerà il paziente al percorso di cura più adeguato».
Quali consigli il fisiatra può dare per migliorare il benessere quotidiano delle persone?
«Al di là della pandemia, con le conseguenti limitazioni, stiamo riscontrando una continua resistenza da parte di molte persone a praticare regolarmente e continuativamente attività fisica. La sedentarietà compromette la funzionalità di alcuni muscoli che se ripristinata risolve spesso alcune problematiche dolorose molto diffuse».
La sedentarietà fa male, così come un’attività sportiva troppo intensa per le proprie condizioni fisiche…
«Si tratta di atleti non professionisti che, senza una preparazione fisica adeguata, si sottopongono a sedute di allenamento troppo intense, spesso capita ai ciclisti o ai podisti improvvisati. Per affrontare allenamenti intensi è invece necessaria un’adeguata preparazione fisica, che si raggiunge con l’aiuto di operatori professionisti, altrimenti il rischio di procurarsi infortuni o danni fisici è alto».