Adolescenti: come l'attualità incide su di loro

Adolescenti: come l'attualità incide su di loro
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Se si va a sfogliare il dizionario Treccani, sotto la definizione della parola “Adolescenza” si legge:

[dal lat. adolescentia; v. adolescente]. – L’ultima fase dell’età evolutiva, interposta tra la fanciullezza e l’età adulta, caratterizzata da una serie di modificazioni somatiche, neuro-endocrine e psichiche, che accompagnano e seguono l’età puberale: nell’a. o nell’età dell’a.; la prima a.; i problemii turbamentile inquietudini dell’adolescenza..”.

Già si può intuire quanto questa fase evolutiva sia faticosa e caratterizzata da una moltitudine di cambiamenti, sia a livello fisico che mentale, aventi come finalità ultima l’integrazione delle varie sfaccettature tipiche dell’identità individuale.

Per comprendere meglio di che cambiamenti si tratti, ci si può avvalere delle parole del Professor Lancini (2020), il quale afferma che “i compiti evolutivi adolescenziali sono i seguenti: il processo di separazione-individuazione, la mentalizzazione del sé corporeo, la nascita sociale e la definizione e la formazione di valori”. Si tratta di compiti individuali dell’adolescente stesso, i quali sono fortemente influenzati con l’ambiente entro il quale esso si colloca, con le reti sociali in cui partecipa, oltre che le istituzioni che frequenta. Inoltre, tali obiettivi evolutivi tengono conto intrinsecamente dell’individualità di ciascun ragazzo/a, ognuno diverso dall’altro, sia per localizzazione geografica, che per abitudini, usi, costumi, ideali, ecc..

In passato, l’adolescenza non veniva riconosciuta come fase a sé stante; si pensava principalmente ad un “brusco” passaggio tra l’infanzia e l’entrata nel mondo del lavoro dell’età adulta, senza riuscire a soffermarsi dando il giusto peso a questo difficile e delicato cambiamento.

Oggi l’esistenza della fase adolescenziale è più che legittimata, e le istituzioni cercano sempre di più di darvi importanza, soprattutto in tema di prevenzione di quelli che potrebbero essere gli eventuali disagi emotivi e comportamentali legati a questo periodo. Gli adolescenti del giorno d’oggi sono sicuramente diversi rispetto a quelli anche solo di alcuni decenni fa, soprattutto per le caratteristiche che i cambiamenti contemporanei impongono nella vita quotidiana di ciascuna persona.  Vediamone qualcuno. 

In primis, l’avvento preponderante e prepotente delle nuove tecnologie, le quali influenzano la quotidianità in qualsiasi ambito di esistenza. Nello specifico, nel caso di cui stiamo trattando, di fondamentale interesse è il mondo dei social, quali Instagram, Facebook, Tik Tok, ecc. 

In una fase della vita caratterizzata proprio dal movimento di separazione dai modelli genitoriali ed individuazione grazie soprattutto al confronto con il gruppo dei pari, l’adolescente di oggi intesse relazioni intime ed amicali per lo più “online”, utilizzando le piattaforme sopra elencate, e dichiarando di avere difficoltà a farlo “vis a vis”. I social network permettono ai ragazzi di oggi di essere costantemente iperconnessi, a qualsiasi ora del giorno e della notte, rendendosi disponibili in termini di presenza, o forse sarebbe meglio definirla “onnipresenza”. La solitudine nei termini in cui per lo più gli adulti la conoscono, non è più contemplata, e con essa neanche la noia.

La dimensione che per lo più viene meno all’interno di questa nuova modalità di essere in contatto è sicuramente quella corporea: proprio quel corpo che spesso è fonte e veicolo di comunicazioni di quello che è il mondo interiore ci ciascuna persona. Allo stesso tempo, il vedersi o meglio il sentirsi soltanto attraverso uno schermo risulta essere protettivo, proprio perché non mostrandosi si è impassibili di giudizio rispetto alla propria esteriorità. 

Una seconda novità rispetto al passato è sicuramente il cambiamento dello stile educativo genitoriale; da uno stile prettamente autoritario, si assiste ad una virata di rotta verso una maggiore empatia e ascolto attivo nei confronti di quelli che sono i bisogni e le emozioni dei propri figli. 

Questo ha permesso in molte occasioni una maggiore comprensione di quelle che sono le tipicità di questa fase evolutiva, dando spazio ad una maggiore espressione delle necessità e dei dubbi che fanno da padrone nell’età adolescenziale. Allo stesso tempo, uno stile educativo troppo “amicale” potrebbe essere disfunzionale per i figli stessi, in quanto nei genitori ricercano attivamente anche lo scontro oltre che l’incontro, necessario proprio alle finalità del processo di separazione ed individuazione sopra citato. Di conseguenza, il ruolo genitoriale oltre al sostegno e alla comprensione emotiva, deve continuare ad essere quello di contenimento e di guida, in modo da favorire il processo di identità e di crescita psicofisica dei figli. 

Infine, la pandemia che ci ha accompagnato negli ultimi due anni e mezzo ha ulteriormente modificato quella che era l’idea di adolescenza e il modus vivendi soprattutto dei ragazzi anche solo di qualche decennio fa. 

Didattica a distanza, impossibilità di uscire di casa, poca privacy, sono solo alcune delle esperienze che gli adolescenti durante la pandemia hanno dovuto affrontate. Nonostante la maggior parte di essi abbia gioito del passaggio tra didattica in presenza e Dad, da quando le lezioni sono tornate ad essere svolte in aula si sono dovuti trovare a fare i conti con delle fatiche maggiori rispetto agli anni precedenti, proprio perché disabituati al rapporto interpersonale con gli altri. 

Allo stesso modo, uno dei rischi incorsi è l’aggravarsi delle dipendenze dai videogiochi, i quali sembrano farla sempre più da padrone nel contrasto alla noia e alla solitudine pomeridiana e serale. 

Per concludere, queste sono solo alcune delle tematiche che caratterizzano questa delicata fase evolutiva, e tante altre meriterebbero di essere approfondite.

Quello che gli adulti e che la società di oggi può e deve continuare a fare proprio in favore di un’ottica di prevenzione e promozione del benessere psicofisico dell’individuo, soprattutto nelle prime fasi di vita, è prestare attenzione ai bisogni e alle emozioni degli adolescenti stessi, in modo da permettergli di entrare nel mondo adulto con degli strumenti utili e adattabili per fronteggiare le avversità della vita. In fondo, tutti gli adulti sono stati adolescenti da giovani, ma pochi si ricordano di quanto difficile, distruttivo, fantastico, pervasivo, eclatante momento di vita esso sia. 

Dott.ssa Antea Viganò  - psicologa, psicoterapeuta Centro Il Girasole Milano e Cologno Monzese

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