Vaccinazioni fondamentali perché l'influenza non è mai banale
La dottoressa Invernizzi, direttore del Distretto Alta Martesana, dà alcune indicazioni e sfata i miti sul vaccino antinfluenzale
L'influenza è una malattia respiratoria acuta causata da virus influenzali che, ogni anno, colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Molti fanno il grave errore di considerare l'influenza una malattia banale, mentre le sue conseguenze possono essere molto gravi, soprattutto per gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza e le persone con patologie croniche. La vaccinazione anti-influenzale rappresenta uno strumento essenziale non solo per proteggere la propria salute, ma anche per salvaguardare quella della comunità. Vaccinandosi si fa diminuire la circolazione del virus e quindi il numero delle persone che possono infettarsi, proteggendo così anche chi è gravemente immunodepresso. Vaccinarsi non è solo una scelta personale, ma un atto di responsabilità verso chi amiamo.
- Che cosa è l'influenza
- Come ci si difende
- Chi deve vaccinarsi
- Miti da sfatare
- Dove e da chi vaccianarsi
Cos'è l'influenza
L'influenza stagionale arriva nei mesi invernali e si diffonde con facilità tramite goccioline di saliva e attraverso il contatto con superfici contaminate. I sintomi più comuni sono febbre, dolori muscolari, mal di testa, tosse e malessere generale. Sebbene per la maggior parte delle persone colpite, soprattutto per i giovani e gli adulti sani, questi sintomi si superino in pochi giorni, in caso di persone affette da patologie croniche, e negli anziani, possono evolvere in complicanze gravi come polmonite, insufficienza respiratoria e peggioramento di malattie croniche preesistenti. Ogni anno, molti decessi, anche nei nostri territori, sono attribuibili direttamente o indirettamente all'influenza.
Come ci si difende dall’influenza
Il vaccino anti-influenzale è il metodo più efficace e sicuro per prevenire l'infezione. Il vaccino stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi contro il virus e riduce significativamente la gravità della malattia e le sue complicanze.
La raccomandazione, oltre a vaccinarsi, è di lavarsi accuratamente le mani, di evitare contatti delle mani con persone non familiari. Le mani, anche inavvertitamente toccano le mucose e diventano strumento di contagio del virus. Meglio evitare di darsi la mano quando si incontra qualcuno o di scambiarsi il segno della pace in chiesa. Non darsi la mano non è segno di maleducazione, ma di accortezza, un sorriso può validamente sostituire la stretta di mano. Evitare di stringere la mano aiuta a proteggere sia noi stessi, sia le persone che incontriamo.
Isolarsi a casa se si presentano sintomi attribuibili a malattie respiratorie febbrili, e comunque utilizzare sempre la mascherina se si hanno sintomi respiratori, come la tosse e il raffreddore, soprattutto se si frequentano ambienti chiusi quali chiese, negozi e supermercati, sale d’attesa e luoghi di ritrovo, quali centri sociali e ricreativi.
Chi deve vaccinarsi
La vaccinazione è raccomandata soprattutto per alcune categorie a rischio più esposte a complicanze gravi. Gli anziani sopra i 60 anni, i bambini tra i 6 mesi e i 14 anni, le donne in gravidanza e coloro che soffrono di malattie croniche come diabete, malattie cardiache o respiratorie. Anche gli operatori sanitari devono vaccinarsi, poiché sono costantemente a contatto con pazienti vulnerabili, hanno la grossa responsabilità di non fungere da veicolo di trasmissione del virus.
Miti da sfatare sulla vaccinazione
Nonostante le raccomandazioni, la vaccinazione anti-influenzale è spesso accompagnata da dubbi e disinformazione. Uno dei timori più diffusi è che il vaccino possa causare l'influenza. In realtà, i vaccini anti-influenzali contengono virus inattivati o parti del virus e non possono assolutamente causare la malattia. Alcune persone possono sperimentare lievi effetti collaterali come febbre bassa o dolori muscolari, ma questi sintomi sono generalmente di breve durata e molto meno gravi rispetto a quelli dell'influenza vera e propria.
Un altro mito riguarda l'efficacia del vaccino. Alcuni riferiscono di essersi vaccinati in passato e di aver contratto ugualmente l’influenza. Il vaccino non dà una protezione del 100%, però riduce significativamente il rischio di infezione e, soprattutto, riduce la possibilità di complicanze gravi. È importante ricordare che, anche in caso di infezione, le persone vaccinate tendono ad avere forme più lievi della malattia.
Dove e da chi vaccinarsi
Dal proprio medico di famiglia. Nel nostro territorio, infatti, quasi tutti i medici vaccinano i loro pazienti over 60 anni e i loro pazienti con patologie croniche e i pazienti a domicilio, costretti a casa da malattie gravi. Il medico sa come e a chi indirizzare i propri pazienti per garantire la loro vaccinazione, anche nel caso non partecipi direttamente alla campagna vaccinale.
Rivolgersi al proprio medico, per la persona anziana è anche l’occasione per essere informati su altre importanti vaccinazioni, indipendenti dalla stagione, quali la vaccinazione contro la polmonite, contro il Covid e contro il fuoco di Sant’Antonio.
La vaccinazione anti-influenzale rappresenta un pilastro fondamentale della prevenzione sanitaria. Proteggere i più vulnerabili e ridurre la diffusione del virus sono obiettivi che tutti i medici perseguono per il bene dei propri assistiti. La prevenzione è sempre l'arma più efficace: per questo motivo, il vaccino anti-influenzale deve essere considerato un alleato insostituibile nella lotta contro l'influenza.
Si ringrazia per questo articolo la dottoressa Daniela Luigia Invernizzi, Direttore del Distretto Alta Martesana - Casa di comunità di Gorgonzola, dell'Asst Melegnano e della Martesana.