Parola al primario

Stipsi: una problematica da non sottovalutare

Dalle cause alla diagnosi, passando per la gestione e la cura: fondamentale il rapporto tra medico e paziente

Stipsi: una problematica da non sottovalutare
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Parola alla dottoressa Ivana Raguzzi, direttrice dell’Uoc di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva degli ospedali Uboldo di Cernusco sul Naviglio e Santa Maria delle Stelle di Melzo. 

La stipsi, o costipazione, è un disturbo gastrointestinale che affligge una porzione significativa della popolazione, con una prevalenza particolarmente elevata tra le donne e gli anziani. Dal punto di vista medico viene definita come una ridotta frequenza delle evacuazioni intestinali, inferiore a tre volte alla settimana, spesso accompagnata da difficoltà nell'evacuazione, feci dure o sensazione di evacuazione incompleta.

Le cause della stipsi

Le cause della stipsi sono eterogenee e possono includere fattori dietetici, stile di vita sedentario, uso di farmaci e condizioni mediche sottostanti. Tra i fattori dietetici, un insufficiente apporto di fibre e liquidi rappresenta una delle cause principali. La fibra alimentare, contenuta in frutta, verdura, cereali integrali e legumi, è essenziale per il mantenimento della regolarità intestinale. L'idratazione adeguata, prevalentemente mediante l'assunzione di acqua, è altrettanto cruciale per facilitare il transito intestinale.

Uno stile di vita sedentario contribuisce alla stipsi poiché l'attività fisica stimola la motilità intestinale. Inoltre l'uso di farmaci come analgesici oppioidi, antidepressivi triciclici, antistaminici e alcuni antipertensivi può alterare la funzione intestinale. Condizioni mediche come ipotiroidismo, diabete mellito, malattie neurologiche (ad esempio, la malattia di Parkinson) e disturbi del pavimento pelvico rappresentano ulteriori fattori etiologici. È importante considerare anche la componente psicologica, poiché stress, ansia e depressione possono influenzare negativamente la motilità intestinale.

La diagnosi

La diagnosi di stipsi si basa su un'anamnesi dettagliata e un esame fisico completo. Durante l'anamnesi è fondamentale valutare la frequenza delle evacuazioni, la consistenza delle feci (secondo la Scala delle feci di Bristol), la presenza di dolore o difficoltà durante l'evacuazione e sintomi associati come gonfiore addominale, dolori e sensazione di evacuazione incompleta. Un diario alimentare e delle evacuazioni può essere uno strumento utile per identificare pattern o fattori scatenanti. L'esame fisico può includere un accertamento rettale digitale per valutare anomalie anatomiche o la presenza di fecaloma nel retto. Utile anche la defecografia. Se necessario, ulteriori test diagnostici come la colonscopia possono essere indicati per escludere patologie organiche come neoplasie o polipi; la manometria anorettale per valutare la funzione dei muscoli e dei nervi del retto e dell'ano; e lo studio del transito colico per determinare il tempo di transito intestinale.

Come gestire la malattia

La gestione della stipsi richiede un approccio multidisciplinare e individualizzato. Il primo intervento consiste generalmente nella modifica dello stile di vita, incrementando l'assunzione di fibre e liquidi e promuovendo l'attività fisica regolare. Anche solo una passeggiata di 30 minuti al giorno può migliorare significativamente la motilità intestinale. In alcuni casi, può essere necessario l'uso di lassativi, scelti e dosati con attenzione per evitare effetti collaterali e dipendenza. Esistono diversi tipi di lassativi: formanti massa (ad esempio, psyllium), osmotici (come il lattulosio), stimolanti (senna, bisacodile) ed emollienti (docusato sodico). È essenziale seguire le indicazioni del medico per scegliere il lassativo più appropriato e gestire la dose e la durata del trattamento. Indispensabile seguire il consiglio che io do sempre ai miei pazienti: bere a digiuno un bicchiere d’acqua naturale a temperatura ambiente con spruzzo di limone e mangiare un frutto prima della colazione.

Altri interventi includono la riabilitazione del pavimento pelvico, particolarmente utile nei casi di dissinergia defecatoria, una condizione in cui i muscoli del pavimento pelvico non si rilassano adeguatamente durante l'evacuazione. La biofeedback, una tecnica che utilizza sensori per fornire informazioni visive e sonore sul funzionamento dei muscoli, può essere efficace nel trattamento di questo disturbo. Nei casi più gravi e refrattari alla terapia conservativa, possono essere considerati trattamenti chirurgici. Tuttavia, la chirurgia è raramente necessaria e viene riservata a casi selezionati di ostruzione intestinale o anomalie anatomiche significative.

Un lavoro di squadra

La collaborazione tra medico e paziente è fondamentale per identificare le cause specifiche della stipsi e sviluppare un piano di trattamento efficace e sostenibile nel tempo. È essenziale educare i pazienti su questo disturbo e sulle strategie per gestirlo, poiché una buona comprensione del problema e delle sue soluzioni può migliorare significativamente la qualità della vita. Un approccio educativo può includere informazioni sulla dieta, l'importanza dell'idratazione, l'attività fisica e l'uso corretto dei lassativi. Inoltre, è importante rassicurare i pazienti sul fatto che la stipsi è un disturbo comune e spesso gestibile con le giuste strategie.

È utile stabilire una routine regolare per l'evacuazione, rispondere prontamente al bisogno di defecare e evitare l'uso eccessivo di lassativi. Inoltre, gestire lo stress attraverso tecniche di rilassamento, yoga o altre attività che promuovono il benessere mentale può contribuire a prevenire la stipsi.

In conclusione, la stipsi è una condizione comune, ma spesso sottovalutata che richiede attenzione e cura specifica da parte del medico e del paziente per essere gestita in modo efficace. Con un approccio adeguato e una buona collaborazione, è possibile migliorare la funzione intestinale e la qualità della vita dei pazienti affetti da questo disturbo. È importante continuare a educare e sensibilizzare la popolazione sull'importanza di uno stile di vita sano e sulle strategie di gestione per prevenire complicazioni e migliorare il benessere generale.

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