Sale operatorie hi-tech all'ospedale di Melzo: la tecnologia a servizio dell'anestesia
Il primario Matteo Subert ha illustrato i protocolli e le nuove strumentazioni che vengono utilizzate durante gli interventi
La componente umana resta determinante, ma nell’epoca dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione anche in ospedale la tecnologica assume sempre più un ruolo fondamentale. Attrezzature avanzate che devono però essere condotte da mani sapienti e soprattutto con un obiettivo ben chiaro per chi le utilizza.
La tecnologia a servizio dell'ospedale di Melzo
E’ il caso di quanto sta accadendo all’ospedale di Melzo ormai da qualche anno e in particolare nelle sale operatorie dove le nuove tecnologie sono entrate di diritto nella routine di chi si approccia agli interventi chirurgici. A partire dall’anestesia. Una linea che, da questo punto di vista, è stata chiaramente dettata dal primario della Terapia intensiva Matteo Subert che ha portato, dal 2019 a oggi, a un ampliamento delle attrezzature a disposizione dei medici rianimatori e anestesisti.
Anestesia sotto controllo
Tra le novità ci sono le pompe infusionali per l’anestesia che somministrano i farmaci in base all’età, al sesso, all’altezza e al peso in maniera automatica, con una serie di parametri aggiuntivi che vengono dettati dal medico in base alle caratteristiche del paziente (Target controlled infusion).
Con questa tecnologia, l’anestesia è ritagliata su misura sul paziente e possiamo così addormentarlo in maniera più precisa. A ciò abbiniamo il sistema Bis (Bispectral Index), che è un monitoraggio dell’attività cerebrale in tempo reale che viene svolto durante la somministrazione controllata dell’anestetico. Attraverso questa tecnologia possiamo tenere sotto controllo la risposta del cervello e tarare l’anestesia. A differenza di altre strutture, dove viene utilizzato solo per i casi più lunghi e complessi, a Melzo abbiamo scelto di applicare il monitoraggio su tutti i pazienti perché abbiamo riscontrato dei vantaggi non indifferenti. In primis la riduzione della mortalità del paziente, specialmente quello anziano, ma soprattutto diminuisce gli effetti collaterali (come il vomito), permette un risveglio completo più immediato e senza disturbi cognitivi.
ha spiegato Subert.
Sicurezza e monitoraggio
Sempre nell’ottica delle tecnologie a servizio del paziente e del medico, un’altra scelta che è stata fatta a Melzo è di sostituire il laringoscopio tradizionale con un videolaringoscopio per le operazioni di intubazione.
Questo dispositivo è dotato di una telecamera e di una luce che permette di vedere in maniera chiara sul monitor lo stato della glottide e delle corde vocali nel momento in cui si deve inserire il tubo. Questa tecnologia azzera le difficoltà durante questa fase su tutti i pazienti e in ogni condizione, riducendo anche eventuali danni legati a una procedura comunque invasiva.
Monitoraggio e sicurezza sono le parole d’ordine.
Oltre al parametro della pressione, durante le operazioni più brevi monitoriamo anche la gittata cardiaca senza bisogno di utilizzare un catetere arterioso o il monitoraggio doppler transesofageo. La capacità sistolica viene calcolata con dei sensori applicati al dito in maniera non invasiva, ma con lo stesso risultato.
Farmaci con maggiori benefici
Infine l’aspetto della farmacologia.
In alcune tipologie di sedazioni, come per esempio con gli anziani o in interventi particolari, abbiamo introdotto l’utilizzo della dexmedetomidina, un farmaco anestetico di nuova generazione che riduce in maniera sensibile gli effetti collaterali e ha una maneggevolezza migliore. La standardizzazione delle procedure è la strada per garantire maggiore sicurezza e migliori performance: riduce i rischi e aumenta i benefici per i pazienti