Parola al primario

Quel fastidioso male all’orecchio rovina vacanze: prevenzione e trattamento

Il dottor Mario Notargiacomo affronta alcune delle problematiche più comuni dell'apparato uditivo... in vacanza

Quel fastidioso male all’orecchio rovina vacanze: prevenzione e trattamento
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Appuntamento con la medicina e con qualche pratico consiglio in vista dell'estate. Parola al dottor Mario Notargiacomo direttore Uoc Otorinolaringoiatria dell'ospedale di Melzo.

Estate vuol dire, spesso, disturbi auricolari. Oltre al caldo afoso, uno dei problemi che ci affliggono più di frequente nel periodo estivo è il mal d’orecchio. Cominciano i primi bagni in piscina o al mare, aumenta l’esposizione all’aria condizionata con i relativi sbalzi di temperatura, e questi si traducono in un incremento delle patologie infiammatorie dell’orecchio.

Le problematiche più frequenti

Le problematiche più frequenti vanno dal semplice tappo di cerume, che comunque è estremamente fastidioso, con orecchio tappato e talvolta sensazione dolorosa, alle infezioni dell’orecchio che, in questo periodo, sono più spesso "esterne", cioè interessanti la pelle del condotto uditivo esterno, e responsabili di patologie molto dolorose, di quelle... rovina vacanze.

Il tappo di cerume

Il tappo di cerume si presenta, come anticipato, con la percezione di aver un orecchio tappato e, qualche volta, si associa un dolore auricolare più o meno intenso, con sensazione di vertigine. In tal caso è meglio farsi vedere quanto prima, in quanto la pronta rimozione del cerume eviterà ulteriori problemi e risolverà immediatamente la situazione.

L’otite esterna

L’otite esterna è una patologia ben più fastidiosa, in quanto caratterizzata dall’intenso dolore, che spesso ci costringe a recarci al Pronto soccorso o alla Guardia medica.
I primi campanelli d’allarme sono il prurito e la sensazione di «orecchio tappato». Successivamente, il canale uditivo si gonfia notevolmente, si riduce la capacità uditiva e compare un forte dolore, che aumenta se si tocca il padiglione auricolare, e viene esacerbato anche durante la masticazione. Questo tipo di otite è quasi sempre legata a un’infezione batterica.

Uno dei principali fattori di rischio è il clima caldo e umido, che favorisce la riproduzione dei batteri. Un altro è la scorretta igiene delle orecchie. Per la normale pulizia infatti non vanno usati i bastoncini di cotone, che possono causare delle microlesioni alla cute che ricopre il condotto uditivo, rendendolo più sensibile all’impianto dei germi. E’ sconsigliato anche l’utilizzo di prodotti cosmetici o da bagno troppo aggressivi, che rischiano di alterare la pelle del condotto uditivo esterno.

Un controllo prima di partire

Infine, prima della partenza per il mare, eventuali tappi di cerume vanno rimossi, o comunque è consigliabile farsi vedere da un otorinolaringoiatria nel caso di otiti esterne ricorrenti per escludere che ci sia un eczema cutaneo del condotto uditivo, che spesso, se non trattato preventivamente, si complica con le infezioni acute.

Per cercare di ridurre al minimo questo problema sarebbe utile dopo un bagno o un tuffo in piscina o in mare, sciacquare le orecchie sotto la doccia con acqua corrente, asciugandole accuratamente con un asciugamano pulito. Chi inoltre sa di essere soggetto a questi disturbi può utilizzare quei prodotti spray per la toilette del condotto uditivo reperibili in tutte le farmacie, oppure, dopo una giornata di mare, instillare alcune gocce di soluzione di acido borico, anche questo formulato come spray. Sono inoltre disponibili dei prodotti in gocce a base di liposomi di olio di semi di girasole con ozono, che hanno un’azione emolliente, antimicrobica e nutriente sulla cute del condotto uditivo.

Cosa fare nei casi acuti

Se, nonostante tutte le precauzioni, il disturbo si dovesse presentare, è bene farsi vedere da un medico. Per trattare questo tipo di otite di solito sono sufficienti gocce auricolari a base di cortisonici e antibiotici locali, a volte posizionando nel condotto uditivo una garza auricolare. Per contrastare il dolore, che come abbiamo detto può essere molto intenso, possono essere usati i più comuni analgesici tipo il paracetamolo o i salicilati.

Di norma il tutto si risolve in pochi giorni, anche se il dolore persiste dopo due o tre giorni di terapia. In ogni caso, dopo la scomparsa dei sintomi, è opportuno sospendere i bagni al mare o in piscina, o perlomeno non immergere il capo in acqua, per almeno una decina di giorni. Se, invece, l’infezione è più severa e non passa con le gocce, l’otorinolaringoiatra consiglierà un trattamento con antibiotici da assumere per bocca.

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