I pareri del medico

Prestate orecchio all'esperto: cosa fare per l'udito di bambini e adulti

Un approfondimento sul tema delle problematiche uditive sia negli adulti che nei bambini

Prestate orecchio all'esperto: cosa fare per l'udito di bambini e adulti
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Questa settimana ci concentriamo su problematiche che sono trasversali per quanto riguarda il sesso, ma anche l’età di chi ne soffre: i disturbi uditivi. Parola dunque al direttore dell’Unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria di Melzo, il dottor Mario Notargiacomo.

Problemi d'udito, tutt'altro che rari

In Italia ci sono circa 7 milioni di persone con problemi uditivi, poco più del 12% della popolazione, con un’incidenza negli over 65 di una persona su 3. Infatti, l’ipoacusia costituisce circa il 35-40% degli accessi in ambulatorio di Otorino laringoiatri faringea nel nostro territorio. Il 60% di questi sono ultrasessantenni.

L’orecchio, come è fatto

Qualche semplice richiamo anatomico: il padiglione auricolare è ben visibile, da esso si diparte, verso l’interno, il condotto uditivo esterno, ricoperto da cute, lungo circa 2 centimetri, al cui fondo si trova la membrana timpanica appoggiata sulla catena degli ossicini, martello, incudine e staffa. Questo sistema (detto timpano ossiculare) trasmette le onde sonore alla chiocciola, dove è presente l’organo del Corti che trasforma l’onda stessa in stimolo nervoso. Questo viene condotto dal nervo al cervello: ne segue l’intelligibilità dello stimolo sonoro e la possibilità di interagire col mondo esterno.

Molte sono le patologie che possono affliggere la nostra capacità uditiva: si va dalle ipoacusie dell’adulto, legate a malattie ereditarie, a patologie metaboliche (diabete, ipertrigliceridemia), vascolari, degenerative, tossiche, da trauma acustico cronico (per esempio per cause lavorative) o acuto, infezioni virali (un ruolo importante ha giocato il Covid-19 a questo proposito), alle ipoacusia infantili, spesso congenite, di tipo isolato o sindromico, altre volte acquisite, di origine rinogena o tubarica (cioè da patologia nasale o rinofaringea).

La procedura negli adulti

Nel caso dell’adulto, un’ accurata valutazione otorinolaringoiatrica con una adeguata anamnesi lavorativa ci indirizza nella diagnosi. Il completamento dell’iter diagnostico si compie con l’esecuzione di un esame audiometrico tonale, che è in grado di farci capire se c’è o meno un problema di udito. Sarà poi il medico che deciderà se necessario approfondire la diagnosi con un esame impedenzometrico, che valuta l’integrità e la funzionalità della membrana timpanica e della catena degli ossicini (sistema timpanoossiculare), o con un esame audiometrico vocale, che è una audiometria qualitativa rivolta a misurare la capacità del sistema uditivo a interpretare la voce, importante soprattutto nelle valutazioni delle protesi e nel postoperatorio di alcuni interventi chirurgici.

Utili potranno essere, in casi selezionati, gli esami diagnostici di imaging come la Tac o la risonanza magnetica. Dalla diagnosi si capirà quale possibilità ci potrà essere per un recupero di questa importante funzione: dalla semplice terapia aerosolica e antiinfiammatoria in caso di patologie catarrali, alle soluzioni chirurgiche - praticabili nel nostro centro - in caso di malattie della catena degli ossicini (otiti croniche, otosclerosi) alla protesizzazione in caso di perdita uditiva da danno del nervo acustico.

Quando si tratta di bambini

Per quanto riguarda i bambini abbiamo dei percorsi dedicati. In Italia nascono 1-2 bambini su 1.000 con disturbi dell’udito, circa 500 all’anno. Tutti i neonati del nostro ospedale vengono esaminati con il test delle Otoemissioni acustiche, che permette di rilevare un rumore di ritorno prodotto dalle cellule dell’orecchio interno sotto eccitazione da parte di un suono inviato attraverso il condotto uditivo esterno.
Nel caso dei bambini da 18 mesi a 10 anni, abbiamo strutturato, dal 1 giugno 2021, in collaborazione con la dottoressa Maria Teresa Bianchi, audiometrista del nostro centro, un ambulatorio apposito di Audiologia pediatrica, rivolto ai bambini con problemi di udito e di linguaggio, indirizzato alla diagnosi delle ipoacusia infantili. In tale ambulatorio, oltre alla visita dell’otorinolaringoiatra, il bimbo viene sottoposto all’audiometria comportamentale. Questa consiste in un esame dell’udito che si esegue condizionando il bambino con giochi e video in modo da ottenere risposte attendibili.

Dall’inizio di questa attività sono stati valutati 197 bambini; abbiamo diagnosticato 9 ipoacusie e inviato i piccoli pazienti alle rispettive soluzioni (protesiche). Molti sono inviati dal pediatra, altri dai neuropsichiatri infantili dei centri (Uonpia). Un ringraziamento particolare va alla dottoressa Maria Teresa Bianchi e alle altre audiometriste per la realizzazione di questo progetto. L’accesso può avvenire tramite impegnativa del pediatra curante dove si richiede la valutazione audiologica pediatrica per sospetta ipoacusia/disturbi del linguaggio.

Mario Notargiacomo

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