Malattie del fegato, un centro di riferimento in Martesana
Francesco D’Angelo, direttore Sc Medicina interna e geriatrica dell’ospedale Uboldo di Cernusco, approfondisce le patologie connesse al fegato
L’Unità operativa di Medicina dell’ospedale Uboldo di Cernusco ha in carico il reparto di degenza, con 30 letti per acuti e, nel contempo, gestisce numerosi ambulatori specialistici tra i quali si annovera quello di Epatologia. In questo ambulatorio, gestito dalla dottoressa Elena Dionigi, specialista in Medicina interna, vengono prese in carico le malattie del fegato, in tutto il loro decorso dalla diagnosi alle complicanze.
L'ambulatorio di Epatologia
All’ambulatorio di Epatologia afferiscono le persone affetta da patologie del fegato di diversa origine (metabolica, da uso di alcol, autoimmune e post-virale, HBV e HCV). L’ambulatorio fa parte della rete epatologica lombarda ed è autorizzato alla prescrizione dei farmaci più recenti e innovativi per la cura delle malattie del fegato. Questo permette ai pazienti presi in carico di essere seguiti dalla fase di inquadramento diagnostico al follow-up, e in tutto il percorso terapeutico specifico per ogni singola eziologia. I pazienti restano in carico all’ambulatorio, secondo un attento progetto di cura che prosegue anche nel caso di evoluzione e comparsa di complicanze (cirrosi ed epatocarcinoma), e che può estendersi in collaborazione con le altre Unità operative aziendali e, se necessario, al di fuori dell’azienda attraverso una efficace rete interaziendale che si apre ai centri epatologici di II e III livello.
Attraverso l’ambulatorio è possibile accedere alle visite specialistiche epatologiche e direttamente alla diagnostica ecografica che viene effettuata nel medesimo ambulatorio. Per eventuali terapie che prevedano accesso al Day hospital per prestazioni più invasive o terapie farmacologiche infusionali, il percorso è gestito direttamente dall’attività ambulatoriale e dal personale medico e infermieristico dedicato coinvolto.
La stretta collaborazione con l’ospedale di Vizzolo rende agevole programmare l’elastografia epatica per la valutazione della stiffness epatica, soluzione moderna e non invasiva per la valutazione della fibrosi epatica.
Epatite cronica, di cosa si tratta?
L’epatite cronica è una malattia caratterizzata dalla cronica alterazione degli esami di funzionalità epatica e può rimanere silente e non diagnosticata anche per molti anni. In qualche caso le malattie del fegato sono riscontrate attraverso esami casuali e necessitano di un corretto inquadramento per distinguere le patologie che richiedono una cura specifica da quelle per cui può bastare solo un follow-up per monitorarne l’evoluzione e la possibile comparsa di complicanze.
Tra le eziologie più frequenti ad oggi non possiamo non ricordare la steatosi epatica. Il fegato grasso, anche noto come steatosi, è una condizione caratterizzata dall'accumulo di grassi (trigliceridi) nelle cellule del fegato, spesso dovuto a una dieta troppo ricca di grassi o al consumo di alcolici. Nella maggior parte dei casi l'accumulo di grasso nel fegato non dà sintomi, ma nel 10% dei pazienti può provocare infiammazione che talvolta può evolvere a cirrosi, con danni permanenti all'organo e alla sua funzionalità.
La steatosi compare generalmente tra i 40 e 60 anni, ma può colpire tutte le fasce di età. Può essere diagnosticata casualmente, per il riscontro occasionale di alterazioni degli esami ematochimici correlati al fegato, o di quadro steatosico a ecografia dell'addome. La degenerazione a cirrosi è più frequente nei casi di steatoepatite, caratterizzata da infiammazione cronica e che riguardano circa il 10% dei pazienti.
Sono numerose le condizioni associate a questa patologia (diete troppo ricche di grassi, generalmente associate a sovrappeso o obesità, consumo eccessivo di alcolici, elevati livelli di trigliceridi e colesterolo nel sangue, diabete mellito, anemia, uso di alcuni farmaci, squilibri ormonali, deficit di carnitina, carenza di Vitamina B12, digiuni prolungati e perdita di peso troppo rapida, attività fisica e sforzi eccessivi).
L'importanza della prevenzione
La prevenzione è l'arma principale contro il fegato grasso, i rischi si riducono seguendo un'alimentazione povera di grassi, riducendo il consumo di alcolici, mangiando più frutta e verdura, pesce più volte alla settimana. E’ poi necessario mantenere uno stile di vita sano, praticando regolarmente un'attività fisica moderata. In assenza di altre patologie e complicazioni, non esistono terapie farmacologiche specifiche per la steatosi e le modifiche dello stile di vita (dieta e attività fisica) restano il cardine della loro gestione. In alcuni casi le terapie per la cura del diabete sono efficaci anche per la cura della steatosi.
La steatosi epatica è considerata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) un'emergenza sanitaria globale. La popolazione con steatosi epatica non alcolica è ampia: il 25-30 per cento della popolazione generale e fino al 50 per cento dei pazienti obesi o diabetici. Sono numeri in aumento in tutto il mondo. Se si parla di «malattia di fegato avanzata», e quindi a rischio di complicanze, le persone colpite si riducono all’1-2 per cento della popolazione mentre tra quanti soffrono di diabete si arriva al 10-15 per cento.
Tra le numerose cause di patologie del fegato l’ambulatorio di epatologia segue i pazienti affetti da Epatite C cronica da HCV (Hepatitis C Virus), infezione che non dà sintomi, ma è la principale causa di cirrosi e cancro del fegato in Italia. Fino al 2015, in Italia moriva una persona ogni 30 minuti per le conseguenze di questa patologia. In Lombardia si stima che circa 150.000 persone presentino l’infezione da HCV. Molti di questi casi però rimangono non diagnosticati. Oggi sono disponibili cure con farmaci che, somministrati per via orale per 8-12 settimane, portano alla guarigione in oltre del 95% dei casi, con scarsi effetti collaterali.
Campagne di sensibilizzazione
Per poter effettuare una diagnosi precoce e intervenire tempestivamente contro questa infezione, il Ministero della Salute ha promosso una campagna di screening per Epatite C in tutti i soggetti nati tra il 1969 e il 1989, che non siano mai stati trattati per Epatite C, a cui Regione Lombardia ha aderito. Lo screening viene proposto a tutti i cittadini in questa fascia di età che accedono ai Punti prelievo e ai pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere. Il test prevede un prelievo di sangue standard (da vena periferica) per la ricerca degli anticorpi anti-HCV, effettuato contestualmente agli esami del sangue di routine. Il risultato del test verrà consegnato insieme agli esiti degli esami di routine e, in caso di positività, il paziente verrà ricontattato per completare gli aggiornamenti diagnostici e preso in carico direttamente dall’ambulatorio di Epatologia per il trattamento farmacologico.