Parola al primario

L'intestino: un organo "specializzato" e centrale

Ippocrate diceva: "Tutte le malattie hanno origine nell’intestino". Il padre della medicina non c’era andato poi così lontano

L'intestino: un organo "specializzato" e centrale
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Parola alla dottoressa Ivana Raguzzi, direttrice dell'Unità operativa complessa di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva di Melzo e Cernusco. 

Il tratto gastrointestinale nel suo insieme è una delle strutture più specializzate del corpo umano e rappresenta la più estesa area di contatto corporea con il mondo esterno (circa 400 metri quadrati). Attraverso il percorso evolutivo esso si è modificato in modo da svolgere due ruoli fondamentali e apparentemente contrastanti: una funzione di filtro specializzato in grado di garantire l’assorbimento ottimale delle sostanze nutritizie e una funzione di barriera selettiva nei confronti di patogeni di ogni natura.

I compiti dell'intestino

Il tratto gastrointestinale è in grado di secernere neuropeptidi, neurormoni, ormoni e citochine, contribuendo in maniera decisiva al controllo dell’omeostasi fisiologica sia locale che sistemica e in grado di reagire a diversi tipi di stimoli.

Le cellule caliciformi dell’intestino, ad esempio, possiedono recettori per l’ormone di rilascio della corticotropina e reagiscono allo stress aumentando la permeabilità dell’epitelio intestinale stesso (innescando, così, il processo infiammatorio locale) mentre le cellule enteroendocrine sono in grado di secernere triptofano e Gaba (contribuendo al controllo dei livelli di ansia e svolgendo un ruolo fondamentale nei meccanismi che, se alterati, possono condurre alla sindrome ansioso-depressiva).

E’, dunque, possibile affermare che il tratto gastrointestinale rappresenti un microcosmo neuro-immuno-endocrino con un ruolo cruciale nel controllo dell’omeostasi, una vera e propria struttura centrale di controllo omeostatico.

Come intervenire

Agire a livello del tratto gastrointestinale, preservando o ristabilendo la sua integrità istologica, la sua funzione e la sua capacità di controller omeostatico, equivale a prevenire o curare alterazioni patologiche tanto locali quanto sistemiche. Se è vero che l’organismo umano è un superorganismo, sarà facile comprendere come struttura e funzione intestinale siano strettamente dipendenti dal rapporto tra microbiota e ormoni secreti dall’intestino stesso. Questa fisiologica relazione di interdipendenza garantisce l’integrità della mucosa e assicura quello stato di «infiammazione fisiologica» o «controllata», fondamentale per assicurare l’immunotolleranza.

La rottura dell’equilibrio tra controllo neuro-immuno-endocrino della funzione mucosale e composizione del microbiota è alla base della differenza tra infiammazione fisiologica e infiammazione patologica e può rappresentare l’innesco della patologia gastro-intestinale ed extra-intestinale. Sappiamo anche che l’alterazione della fisiologica composizione del microbiota, indotta, ad esempio, da stress psichici, fa perdere ai batteri il loro ruolo di controller dell’omeostasi infiammatoria, con aumento degli indici di flogosi. E’ interessante notare che non solo il microbiota è influenzato da condizioni di stress psichico, ma è in grado, a propria volta, di influenzare il sistema nervoso centrale e il comportamento.

Le patologie gastrointestinali

E’ facile, quindi, comprendere come l’alterazione dell’asse cerebro-intestinale sia alla base dell’innesco di patologie a spiccata componente psicosomatica quali, ad esempio, la sindrome del colon irritabile (patologia con alta incidenza nei paesi più industrializzati, dove colpisce in media il 15% della popolazione). Alterazioni dell’asse cerebro-intestinale sono presenti in patologie quali morbo di Crohn e altri stati acuti o cronici.

Tra i fattori fisiologici coinvolti nella regolazione dei sistemi, l’alimentazione è senza dubbio il più importante, in quanto rappresenta un substrato fondamentale per stati infiammatori cronici. Pertanto, ristabilire l’omeostasi intestinale attraverso un intervento diretto sul microbiota e sull’integrità dell’epitelio intestinale è cruciale nella prevenzione di episodi di alterazione della funzionalità gastrointestinale ed extraintestinale.

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