Parola al primario

L’appendice, un organo misterioso operabile con tecnica laparoscopica

L’intervento del dottor Fabio Pietro Paladino, direttore Unità operativa complessa di Chirurgia generale di Cernusco e Vaprio

L’appendice, un organo misterioso  operabile con tecnica laparoscopica
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Per l'appuntamento settimanale con la rubrica Gazzetta in Salute, diamo spazio al direttore della Chirurgia generale di Cernusco sul Naviglio, il dottor Fabio Pietro Paladino.

L’appendice ciecale è un organo linfatico tubulare, di piccole dimensioni, connesso all’intestino colon (cieco) ed è particolarmente sviluppata nel bambino, per poi andare incontro a un’involuzione nell’età adulta e senile. La sua precisa funzione non è ancora stata chiarita con certezza, anche se l’ipotesi più accreditata è quella di un’attività di tipo immunitario nel feto e nei primi anni dell’infanzia.

L'appendicite

Ciascuno di noi ha un rischio di circa l’8% di sviluppare un’appendicite nel corso della vita, ovvero una infiammazione dell’appendice stessa, il più delle volte dovuta alla ostruzione della sua cavità da parte di detriti calcifici con conseguente ristagno di muco e riproduzione incontrollata di batteri che, in condizioni di normalità, popolano pacificamente tale sede.

La diagnosi di appendicite può apparire banale, ma in realtà vi è una notevole variabilità di presentazione clinica, con sintomi non sempre immediatamente riconducibili a tale patologia.
Le forme più gravi, con gangrena appendicolare o perforazione, possono rivelarsi minacciose e sono statisticamente più frequenti nella popolazione giovane, fra i 10 e 30 anni, e negli over 50.
Le attuali linee guida consigliano, una volta fatta la diagnosi di appendicite in Pronto soccorso, di "stratificare" il rischio clinico, ovvero di valutare, mediante specifici parametri, quali pazienti siano a basso rischio rispetto a quelli a maggior probabilità di evoluzione negativa verso una peritonite (appendicite complicata).

La diagnosi, imperniata sul quadro clinico e di laboratorio, può essere integrata con ecografia o Tac dell’addome, ma le stesse linee guida suggeriscono di poter evitare l’approfondimento radiologico ai pazienti con rischio aumentato e di età inferiore ai 40 anni in favore di una laparoscopia esplorativa, e comunque di non sottoporre a Tac, se possibile, i pazienti pediatrici, prediligendo l’ecografia.

L'intervento chirurgico

Fino a qualche decennio fa si tendeva a porre indicazione a intervento chirurgico alle prime avvisaglie, mentre oggi le linee guida indicano che nella maggior parte dei pazienti con appendicite non complicata è possibile attuare con successo una terapia antibiotica senza ricorre all’operazione. Gli stessi dati ci dicono però che, in questo gruppo, almeno un paziente su quattro avrà una recidiva entro un anno, spesso con necessità di ricorrere alla chirurgia.

E’ importante ricordare che le appendiciti nella donna, quando non operate, possono compromettere la fertilità, conseguentemente alla formazione di aderenze viscerali. A volte un’appendicite non complicata può sfociare, anche in sole poche ore, in forma complicata, eventualità in cui si impone l’intervento chirurgico.

Le tecniche di intervento

Nella maggior parte dei casi, l’intervento è eseguibile con tecnica laparoscopica, mediante introduzione nell’addome, attraverso piccole incisioni, di sottili strumenti che permettono di condurre l’asportazione dell’appendice e che consentono anche un’ampia esplorazione e detersione della cavità viscerale in caso di raccolte di pus.

Presso l’ospedale di Cernusco sul Naviglio è costantemente attiva un’equipe chirurgica con ampia esperienza di chirurgia laparoscopica, in grado di offrire il trattamento più adeguato per patologie addominali sia in condizioni di urgenza che in chirurgia programmata. E’ inoltre in atto una preziosa collaborazione con la Chirurgia pediatrica del Policlinico di Milano per i casi riguardanti i più piccoli, con possibilità di trattamento anche presso lo stesso ospedale di Cernusco.

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