Parola all'esperto

Interventi all'addome, ok alla laparoscopia

Parola allo staff di medici della Chirurgia di Melzo per approfondire una tecnica chirurgica del Santa Maria delle Stelle

Interventi all'addome, ok alla laparoscopia
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Si è da poco concluso il 34esimo Congresso di Chirurgia dell’apparato digerente a Roma, evento che ha riunito i chirurghi di tutto il mondo, sia in presenza che da remoto, nella condivisione delle esperienze e delle evoluzioni scientifiche di una disciplina che, in tale sede, vede la massima divulgazione grazie a numerosi interventi chirurgici trasmessi e commentati in diretta dalle sale operatorie.

Anche quest’anno tra i relatori e commentatori che interagiscono con i chirurghi durante gli interventi, facente parte del Comitato organizzatore, era presente un medico dell’Asst di Melegnano e della Martesana: il dottor Marco Enrico Freschi, chirurgo dell’Unità di Chirurgia generale dell’ospedale Santa Maria delle Stelle di Melzo. Nel corso dei lavori congressuali sono stati trasmessi, tra gli altri, diversi interventi chirurgici eseguiti per patologia erniaria.

Negli ultimi anni, anche nel reparto di Chirurgia di Melzo, diretto dal dottor Edoardo Baldini, ha avuto particolare sviluppo l’approccio laparoscopico ai difetti di parete, con l’esecuzione di interventi di riparazione di ernie, inguinali o di altri distretti della parete addominale, con tecnica mini-invasiva, ovvero attraverso piccole incisioni e l’utilizzo di uno strumentario e l’impianto di protesi specifici.

Laparoscopia, quali sono i vantaggi di questa tecnica chirurgica?

La laparoscopia costituisce una via di accesso per il trattamento della patologia erniaria meno traumatica e con minor impatto sul paziente rispetto alla chirurgia tradizionale, consentendo una rapida ripresa delle normali attività quotidiane e riducendo il dolore postoperatorio.

Come vengono riparati i difetti della parete addominale?

In genere le ernie vengono trattate con il posizionamento di protesi, ovvero di reti che successivamente vengono incorporate nei tessuti, garantendo il consolidamento definitivo della parete. L’evoluzione tecnologica e scientifica ha consentito il costante miglioramento dei materiali e delle metodiche, consentendo di trattare anche ernie voluminose.

Quali sono le differenze con la chirurgia tradizionale?

La visione di tutto l’interno dell’addome mediante una telecamera consente una precisa valutazione delle strutture anatomiche e delle caratteristiche precise delle ernie stesse, che a volte possono essere sottostimate con lo studio pre-operatorio. Il trattamento viene quindi adattato al particolare deficit di parete e alle esigenze di ogni singolo paziente.

Come si affrontano le ernie all’ospedale di Melzo?

Nel 2009 si iniziò l’attività chirurgica specialistica, con i primi interventi diretti unicamente alla riparazione delle ernie inguinali, per poi estendere negli anni successivi la tecnica alle altre patologie della parete addominale sino al trattamento dei laparoceli, ovvero delle ernie sviluppatesi in sede di precedenti interventi chirurgici.
Presso il Santa Maria delle Stelle è dunque presente un gruppo di specialisti (coordinati dai dottori Giovanni Grava, Andrea Sironi e Marco Enrico Freschi) dediti al trattamento di queste patologie, in grado di offrire terapie personalizzate ai pazienti utilizzando sia le metodiche laparoscopiche che quelle di chirurgia tradizionale, che conservano ancora indicazioni e modalità di applicazione, in base alle linee guida nazionali e internazionali aggiornate.

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