Parola al primario

Ernie addominali: cosa sono, perché compaiono e il percorso di cura

Il direttore della Chirurgia di Cernusco e Vaprio, il dottor Fabio Pietro Paladino, affronta una problematica molto diffusa

Ernie addominali: cosa sono, perché compaiono e il percorso di cura
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Oggi parliamo di ernie addominali, un problema davvero molto diffuso nella popolazione (una persona su quattro ne soffre nel corso della vita). Parola al dottor  Fabio Pietro Paladino, direttore Uoc di Chirurgia generale degli ospedali di Cernusco sul Naviglio e Vaprio d'Adda.

Ernie addominali, di cosa parliamo

In cosa consiste un’ernia addominale? Per comprendere di cosa si tratta dobbiamo immaginare che l’addome sia costituito da un grande contenitore (la cavità più ampia dell’organismo), le cui pareti sono formate anteriormente, lateralmente e superiormente da robuste strutture muscolari, da una componente ossea posteriormente (colonna vertebrale) e inferiormente (bacino): se in questo "contenitore" si determina un punto di debolezza, quindi una sorta di "buco" nella componente muscolo-fasciale, ecco che si viene a formare un’ernia, che implica poi la fuoriuscita di parti di visceri, normalmente contenuti nella cavità addominale, attraverso tale difetto anatomico, sino a divenire apprezzabili sotto la cute e determinandone la caratteristica tumefazione.

Quali sono le cause più comuni

Le localizzazioni più frequenti sono nella regione ombelicale, in quella inguinale e in area «epigastrica» (lungo quella linea che congiunge lo sterno all’ombelico, detta linea alba).

Salvo alcuni casi in cui vi sono fattori costituzionali o familiari (presenza di ernie soprattutto inguinali nelle generazioni familiari precedenti), in gioco vi è un problema metabolico, in altri termini una debolezza dei tessuti connettivi, che può sopraggiungere per obesità o importante dimagrimento, invecchiamento, fumo di sigaretta, oppure per sforzi di sollevamento particolarmente rilevanti e anche dopo gravidanze o interventi chirurgici all’addome.

A volte il difetto erniario ombelicale o della linea alba si accompagna alla cosiddetta diastasi dei muscoli retti, una specie di sfiancamento della linea alba che implica l’allontanamento laterale dei due muscoli retti, lasciando un indebolimento e un inestetico rigonfiamento (protrusione) della porzione centrale dell’addome, più frequente dopo gravidanze con parto naturale o taglio cesareo e nelle persone sovrappeso.

Come avviene la diagnosi

Per la diagnosi è sufficiente una visita ambulatoriale e solo in rari casi si deve completare la valutazione con una ecografia o una Tac.
La malattia erniaria, pur essendo benigna, ha un potenziale andamento progressivo in termini di aumento volumetrico fino, in alcuni casi, alla comparsa di incarceramento o strozzamento della porzione di viscere erniato. In quest’ultimo caso diviene necessario un trattamento chirurgico in condizioni di urgenza.

L'intervento chirurgico

L’intervento d’urgenza non è comunque la condizione ideale per risolvere in modo stabile e poco invasivo il difetto, e soprattutto la condizione d’urgenza implica rischi di sofferenza ischemica dell’intestino con possibili complicazioni.

In condizioni di intervento programmato la piccola ernia ombelicale o epigastrica senza concomitante diastasi dei muscoli retti può essere riparata in modo minimale con una sutura e senza utilizzo di reti. Se invece le dimensioni sono più ampie, oppure si tratta di ernia inguinale, è necessario utilizzare una rete di materiale sintetico il cui scopo è quello di chiudere il difetto e rinforzare la parete addominale. In caso di associata diastasi dei muscoli retti è opportuno invece riparare tutta la parete addominale con il posizionamento di una grande rete dietro i muscoli e ricostruire la linea mediana.

Come viene trattata nell'Adda Martesana

Questi interventi possono tutti essere condotti, a seconda delle condizioni cliniche, con tecnica tradizionale oppure con utilizzo della laparoscopia (piccole incisioni sull’addome). L’équipe chirurgica dell’ospedale di Cernusco sul Naviglio ha un’esperienza consolidata da oltre trent’anni in questo settore rappresentando una vera eccellenza, in grado di offrire la più vasta gamma di interventi sia condotti in laparoscopia, in modo tradizionale, sia con tecnica mista, sino ad attuare gli interventi più innovativi come la "tecnica di separazione delle componenti anteriore e posteriore", potendo quindi offrire una chirurgia, come dicono gli anglosassoni, tailored, su misura per ogni singolo paziente.

 

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