Parola al primario

Disturbi del sonno e di deglutizione: cause, diagnosi e terapie

Russare la notte, faticare a deglutire sono situazioni che possono essere legate a patologie che è bene indagare con gli esperti del settore

Disturbi del sonno e di deglutizione: cause, diagnosi e terapie
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Questa settimana parliamo di due problemi che sono sempre più diffusi nella popolazione: i disturbi del sonno (in termini tecnici Osas) e le patologie della deglutizione.

Nella nostra struttura, l'ospedale Santa Maria delle Stelle di Melzo,  tali patologie sono diagnosticabili e trattabili con le terapie necessarie. Di seguito delle brevi presentazioni da parte del dottor Davide Capone e della dottoressa Ketty Luciano, miei collaboratori, che si occupano in prima persona delle problematiche in oggetto

ha spiegato il dottor Mario Notargiacomo, direttore dell’Unità operativa di Otorinolaringoiatria di Melzo.

I disturbi del sonno, di cosa si tratta

Le apnee ostruttive del sonno (Osas) sono un disturbo respiratorio che si verifica durante il sonno. Si manifestano quando le vie aeree superiori si restringono o si bloccano, impedendo il flusso d’aria e causando pause nella respirazione e russamento, che si verificano più volte durante la notte. Le Osas possono causare sonnolenza diurna, mal di testa, irritabilità, depressione e altri problemi di salute che riguardano il sistema cardiocircolatorio.

La diagnosi

La diagnosi viene effettuata attraverso una polisonnografia, un esame che monitora il sonno e i suoi cambiamenti. Presso l’ospedale di Melzo è attivo un ambulatorio di Otorinolaringoiatria specializzato nella diagnosi e cura delle Osas di cui è responsabile il dottor Capone. Questo ambulatorio permette di intraprendere un percorso diagnostico e terapeutico che si avvale dei più moderni strumenti diagnostici come la sleep endoscopy, un esame che consente di valutare le vie respiratorie durante il sonno farmacologicamente indotto, eseguibile in day hospital.

Le cure

Il trattamento varia in base alla gravità del disturbo e può includere cambiamenti nello stile di vita, l’uso di dispositivi come la Cpap o, in molti casi, anche interventi chirurgici utilizzati per rimuovere il tessuto in eccesso di naso, palato e faringe, o correggere le anomalie anatomiche che causano le Osas. L’ospedale di Melzo è in grado di offrire una serie di trattamenti chirurgici avanzati, che possono includere procedure minimamente invasive fino ad arrivare ad interventi chirurgici più complessi, a seconda della gravità della condizione del paziente.

I disturbi di deglutizione

La disfagia consiste in una difficoltà nell’atto della deglutizione, che può interessare i cibi solidi, liquidi o entrambi. Consiste in uno scorretto transito del bolo alimentare nelle vie digestive superiori, rendendo difficoltoso, se non impossibile, l’alimentazione orale in modo autonomo e sicuro. Il rischio della disfagia consiste nella malnutrizione e/o disidratazione e problemi di respirazione, in quanto gli alimenti possono entrare nelle vie aree, causando polmoniti e difficoltà respiratorie. Frequentemente colpisce gli anziani, si parla di presbifagia, ciò accade perché nell’anziano il tempo di deglutizione è rallentato, pertanto ci impiega più tempo per coordinare l’atto completo.

I fattori di rischio

Ci sono diversi fattori di rischio: neurologici (come demenza, Parkinson, Sla, paralisi cerebrale, esito di ictus), iatrogene (uso di alcuni farmaci come antidepressivi, neurolettici, radiazioni sul collo), chemioterapici, infettivi (come le micosi o infezioni herpetiche), reflusso gastroesofageo, pregresse intubazioni, riduzione della sensibilità orale e altre patologie.

La disfagia può essere organica se legata a lesioni che vanno dalla bocca allo stomaco, oppure funzionale, legata ad alterazioni nel funzionamento della muscolatura faringea o esofagea. Per diagnosticare la disfagia esistono diversi esami:

  •  la radiografia con studio del transito esofageo: si fa bere una pappa bianca, il bario, e viene eseguito un radiogramma per ogni fase della deglutizione;
  •  prove di deglutizione: in questo caso si fa mangiare e bere degli alimenti colorati con il blu di metilene, durante una endoscopia, ciò permette di vedere in vivo dove finisce il bolo alimentare, se in esofago oppure nelle prime vie aeree. Questa modalità permette di capire meglio qual è l’alterazione responsabile della disfagia, facendo in modo che possano essere impostati gli esercizi corretti per rinforzare le strutture implicate nella disfagia.

Questi accertamenti sono eseguibili nella nostra Struttura, dove esiste un ambulatorio dedicato, gestito dalla dottoressa Luciano.

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