Diabete mellito gestazionale, consigli e indicazioni per affrontare questa condizione
Parola alla dottoressa Rosalba Tatone, referente per l'ambulatorio di Patologia della gravidanza dell'ospedale di Melzo
Questa settimana pubblichiamo il contributo della dottoressa Rosalba Tatone, responsabile dell'ambulatorio Patologia della gravidanza presso l'ospedale Santa Maria delle Stelle di Melzo.
Il diabete mellito gestazionale (Gestazionale Diabetes Mellitus, Gdm) è la condizione clinica più frequente in gravidanza che coinvolge circa il 7% delle donne ed è caratterizzato da un disordine della regolazione del glucosio che porta all’aumento dei valori di glicemia nel sangue.
Il diabete gestazionale, di cosa si tratta
Il diabete gestazionale inizia o viene diagnosticato per la prima volta in gravidanza e nella maggior parte dei casi si risolve dopo il parto, pur potendosi ripresentare a distanza di anni come diabete dell’adulto di tipo 2. La comparsa del diabete gestazionale è legata al fatto che durante il periodo della gravidanza la placenta produce diversi tipi di ormoni, i quali vanno ad antagonizzare l’azione dell’insulina causando cosi l’iperglicemia.
Nella maggior parte dei casi, l’organismo femminile reagisce aumentando la produzione di insulina, ma nel caso in cui il pancreas non sia in grado di produrre una quantità maggiore di questo ormone, oppure sia presente una resistenza all’insulina, come nelle donne obese o in sovrappeso, la glicemia nel sangue aumenta e si manifesta il diabete gestazionale.
Sintomi, fattori di rischio e diagnosi
I sintomi sono poco evidenti e spesso passano inosservati, come ad esempio l’esigenza di bere di più, andare spesso in bagno o la presenza di frequenti infezioni delle vie urinarie. Esistono dei fattori di rischio come l’obesità grave e la presenza di un familiare con diabete che possono aumentare la probabilità di andare incontro a questa forma di diabete.
In genere la diagnosi si effettua tra la 24esima e 28esima settimana di gestazione, eseguendo la curva da carico orale di glucosio (Ogtt 75 grammi con 3 rilevazioni), ma può essere anticipata tra la 16esima e la 18esima settimana di gestazione se nel primo trimestre si hanno rilevazioni di glicemia alti > 90 g/dl, se il Bmi > 30 o se nelle precedenti gravidanze la donna abbia già manifestato il diabete gestazionale.
Le possibili complicanze possono riguardare la madre con il manifestarsi di patologie aggiuntive quali l’ipertensione e nelle forme più severe la preclampsia, l’aumento del liquido amniotico e l’eccessivo aumento del peso corporeo. Per il feto esistono gravi problematiche legate al diabete gestazionale, quali la crescita fetale eccessiva che può provocare problematiche durante il parto, le malformazioni fetali e cardiache e la morte endouterina.
Come viene gestito
L’obiettivo principale è il raggiungimento e il mantenimento di un buon controllo della glicemia nel corso di tutta la gravidanza per minimizzare il rischio di complicanze materne e fetali. È tuttavia possibile limitare al massimo i pericoli associati al diabete gestazionale con una adeguata alimentazione volta a ridurre l’indice di massa corporea della gestante (idealmente un’alimentazione adatta a mantenere un peso nella norma dovrebbe iniziare ancor prima del concepimento), un adeguato esercizio fisico giornaliero e, nei casi più gravi, una specifica terapia farmacologica associata a stili di vita salutari.
A Melzo l'ambulatorio dedicato alla Patologia della gravidanza
Nel punto nascita dell’ospedale di Melzo, diretto dal dottor Giuseppe Losa, esiste un ambulatorio dedicato alla Patologia della gravidanza che segue anche le donne con diabete gestazionale. In questo ambulatorio la donna viene accompagnata in un percorso personalizzato da un team multidisciplinare di professionisti, dal momento della diagnosi di diabete gestazionale fino al parto. Sono presenti ostetriche che si dedicano alla presa in carico della paziente e alla terapia educazionale, la nutrizionista per lo studio di diete personalizzate e da anni il prezioso supporto della nostra diabetologa, la dottoressa Elda Bianchi, che, con percorsi mirati anche in base alle diverse etnie, controlla scrupolosamente tutte le pazienti afferenti in questo ambulatorio, il ginecologo, che attraverso le ecografie mira a un controllo della crescita fetale regolare e nel monitoraggio della gestante.
Tutto questo lavoro viene eseguito al fine di creare un percorso sicuro per ogni donna e per il suo bambino, perché ogni donna ha una storia, un vissuto diverso e molto spesso sono donne sole e spaventate per poter affrontare serenamente anche un percorso così importante . All’ambulatorio della Patologia della gravidanza si può accedere inviando una mail all’indirizzo patologiamelzo@asst-melegnano-martesana.it.