Via Brembate, il sindaco di Canonica annuncia un'azione di forza

La Provincia non ha dato il nulla osta alla dismissione e la Regione ha negato il contributo per la messa in sicurezza.

Via Brembate, il sindaco di Canonica annuncia un'azione di forza
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Via Brembate, la Sp 141, ” Strada dimenticata dalla Provincia di Bergamo e dalla Regione”. Sono le parole durissime del sindaco Gianmaria Cerea che in Aula ieri sera ha annunciato che è stato negato il contributo per la messa in sicurezza.

Via Brembate dimenticata

Niente fondi per la Sp 141, il Comune ha ricevuto un due di picche dalla Regione per un cavillo. Lo ha detto a chiare lettere Cerea dichiarando di aver diffuso la nota letta in Consiglio comunale a tutti gli organi di stampa. Una dichiarazione di guerra a Provincia e Regione.

“La vita dei piccoli Comuni, si sa, è molto più difficile rispetto a quella delle città e dei Comuni più grandi – ha esordito – soprattutto quando si tratta di comuni di confine, abbandonati dagli enti centrali, come in questo caso, dalla Provincia e dalla Regione. Se poi i piccoli Comuni sono anche attraversati da numerose strade provinciali e da un traffico veicolare notevole (oltre 15mila veicoli al giorno sul ponte di Canonica), allora i danni in termini di inquinamento ambientale, sicurezza stradale e vivibilità sono sotto gli occhi di tutti… Ma non di
quelli degli assessori regionali e dei consiglieri provinciali alla Viabilità, per i quali si sa, contano più i consensi di “massa” rispetto ai reali problemi dei cittadini di un piccolo Comune.
E’ quello che sta succedendo per la strada Provinciale S.P. 141 Brembate-Treviglio, che
attraversa tutto il centro abitato di Canonica, e che viene percorsa ogni giorno da tremila veicoli, spesso a forti velocità, e che mettono a rischio l’incolumità dei residenti, costretti quotidianamente a percorrere tale arteria senza alcuna protezione, in quanto la carreggiata di soli cinque metri non consente la realizzazione di alcun marciapiede”.

Cerea novello don Chisciotte?

“Da tempo sto combattendo contro i mulini a vento della burocrazia – ha continuato – dal 2015 vado avanti e indietro dagli uffici della Provincia e della Regione, chiedendo la dismissione della Sp 141 da strada provinciale a comunale o, in alternativa, i nulla osta necessari che consentano di realizzare quelle opere essenziali di messa in sicurezza della strada (piattaforme rialzate di rallentamento). Le stesse che sono già state autorizzate e realizzate nel 2001 sul tratto sud della medesima arteria (via Michelangelo da Caravaggio), in corrispondenza dell’ingresso delle scuole elementari. A nulla sono valsi i numerosi incontri degli scorsi anni in Provincia e in Regione, sia con i funzionari preposti, sia con gli assessori e i consiglieri di riferimento”.

Un’odissea finora inutile

“L’ultimo di una lunga serie di incontri era stato convocato in Regione lo scorso 18 ottobre, – ha proseguito a muso duro – incontro al quale erano stati invitati sia l’assessore regionale Claudia Terzi che il consigliere provinciale Pasquale Gandolfi, oltre al sindaco di Pontirolo Nuovo Gigliola Breviario, implicato nella vicenda in quanto da sempre contrario alla dismissione del breve tratto di strada sul suo territorio (600 metri). Gli stessi del resto avevano già disertato l’’assemblea pubblica indetta in via Brembate lo scorso 29 giugno, per discutere del problema della messa in sicurezza della Sp 141, alla presenza di numerosi residenti, che nei mesi precedenti avevano presentato una raccolta di firme alla Provincia, segnalando l’estrema pericolosità dell’arteria.

Niente contributo dalla Regione

“Come ciliegina sulla torta del disinteresse totale della messa in sicurezza della Sp 141 in territorio di Canonica, la Regione, Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità, con decreto 17731 del 29 novembre, ha negato l’assegnazione di un contributo di 41.475 euro al Comune  – ha affermato – a seguito della domanda presentata il 17 settembre nell’ambito dei “Finanziamenti a favore dei comuni per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza di infrastrutture per la mobilità”. Questo con la motivazione dell’assenza del nulla osta da parte della Provincia. Ironia della sorte, il decreto di diniego è arrivato nello stesso giorno nel quale la Regione ha celebrato l’ottava Giornata Regionale sulla Sicurezza Stradale! Amareggiato per il diniego e per tutti gli ostacoli burocratici frapposti da Provincia e Regione negli scorsi mesi,  mi sono nel frattempo già incontrato con il neo presidente della Provincia, Gianfranco Gafforelli, e con il neo assessore alla Viabilità, Mauro Bonomelli, chiedendo ufficialmente e per la terza volta il nulla osta per la realizzazione di elementi di moderazione sulla Sp 141 o, in alternativa, la dismissione”.

Azione di forza, contro le regole

“Ho già fatto sapere a Regione e Provincia che nei prossimi mesi, con o senza nulla osta, con o senza finanziamento regionale, realizzerò comunque gli elementi di messa in sicurezza sulla strada in questione – ha detto Cerea – così come avevo già  annunciato durante l’assemblea pubblica del 29 giugno scorso. L’incolumità e la tutela dei cittadini vale molto di più del disinteresse della politica e degli assurdi quanto “ridicoli” rimpalli burocratici tra Enti che finora hanno prodotto come unico risultato la mancata messa in sicurezza di un’arteria urbana molto pericolosa, dove ogni giorno l’utenza debole della strada rischia di essere investita”.

Minoranza di “Uniti per unire” perplessa

D’accordo nella lotta per la riqualifica della strada ma non nelle modalità annunciate dal primo cittadino. Il capogruppo di “Uniti per unire” Graziano Pirotta ha sollevato dubbi: “Battaglia giusta e condivisibile  – ha spiegato – non così per le modalità: capisco che a un certo punto si arrivi ad esternare la rabbia accumulata in questi ultimi anni, ma non vorrei che ciò susciti ripicche. Non credo, perché conosco gli interlocutori, ma consiglierei un minimo di attenzione: i rapporti istituzionali devono essere preservati. Non so se forzare la mano sia la soluzione più corretta. Mi auguro poi che non sia una forma di strumentalizzazione visto che siamo a ridosso delle elezioni”. Ma Cerea ha smentito:”Se l’attenzione che chiede a me l’avessero dimostrata quegli interlocutori di cui parla non saremo qui a parlarne – ha replicato – Non è una strumentalizzazione perché me ne sto occupando dal 2014-2015 e gli atti lo testimoniano. Siamo cornuti e mazziati: né nulla osta né finanziamento. Faremo gli interventi con le nostre risorse, metà sono pagati. Nessun problema a dialogare con assessori e consiglieri ma alla fine o vince la politica o la burocrazia”.

 

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