A Melzo baruffa social tra sindaco e Pd sui cartelloni della scuola rimossi
Il Pd ha attaccato il primo cittadino reo a loro dire di aver rimosso i cartelli appesi di fronte alle scuole. Immediata la replica con tanto di "minaccia" di azioni legali. Poco dopo arrivano le scuse.
Bufera a Melzo dopo il post su Facebook scritto dal Pd in cui attacca il sindaco Antonio Fusè per aver rimosso i cartelloni dei genitori appesi fuori dalle scuole. Il primo cittadino ha replicato duramente minacciando azioni legali.
Tutta colpa dei cartelli rimossi
"Casus belli" è la rimozione dei cartelli che alcuni genitori hanno appeso fuori dalle scuole tra domenica e lunedì. Scritte che riportavano la richiesta da parte dei bambini e delle loro famiglie di poter tornare in classe, indicando nella didattica a distanza uno strumento inadeguato per l'educazione dei bambini.
Cartelli che sono stati rimossi già nella giornata di lunedì sollevando aspre polemiche. Tanto che un gruppo di genitori ha deciso di scrivere una lettera indirizzata ai dirigenti scolastici dei due Istituti comprensivi, Mascagni e Ungaretti, e all'Amministrazione comunale lamentando la decisione di "azzittire" la protesta pacifica delle famiglie.
Baruffa social tra Pd e sindaco di Melzo
La baruffa sui social network è esplosa ieri, mercoledì 24 marzo, dopo che la sezione melzese del Partito democratico ha scritto e diffuso un comunicato stampa in cui si contestava la scelta di rimuovere i cartelli, puntando anche il dito contro il sindaco Fusè reo, a loro dire, di non aver ascoltato le istanze dei genitori e di aver fatto rimuovere i cartelli.
In serata non si è fatta attendere la replica del primo cittadino che sempre attraverso Facebook ha risposto a tono ai dem, definendo le loro parole un modo per fare campagna elettorale speculando sulla situazione attuale. Ma soprattutto ha annunciato azioni legali per tutelare l'immagine dell'Amministrazione.
Post cancellato e scuse successive
La presa di posizione dell'Amministrazione ha sortito l'effetto desiderato, con il Partito democratico che ha prontamente corretto il tiro eliminando il post contestato. Successivamente sulla pagina Facebook della sezione melzese del Pd è apparso un nuovo comunicato con le scuse, ma soprattutto con la spiegazione dei motivi che hanno portato i dem a esporsi sul tema dei cartelloni.
Insomma, in tempi di uso e abuso dei social network anche la politica melzese ha fatto la sua parte. Il lato positivo? Il mondo del web è tanto rapido nel diffondere le notizie quanto veloce nel far sì che finiscano nel dimenticatoio.
Certo è che se questi possono essere considerati i primi colpi di una campagna elettorale partita decisamente in anticipo (i melzesi voteranno nel 2022) c'è da stare sicuri che nei prossimi mesi assisteremo ancora a "diretti, jab e ganci" da Ko. Speriamo solo che non siano "sotto la cintura".