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Segrate nostra fa il punto sui "debiti" del Comune

Segrate nostra fa il punto sui "debiti" del Comune
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Segrate nostra, lista di maggioranza dell'Amministrazione guidata da Paolo Micheli, ricorda perché il Comune è senza soldi.

Segrate nostra ricorda "le colpe dei predecessori"

La lista di maggiorana Segrate nostra, che appoggia il sindaco Paolo Micheli, fa il punto sulla situazione economica del Comune attribuendo precise responsabilità. "Mentre i commercianti di tutta Italia, ridotti alla disperazione, chiedono legittimamente al Governo che vengano cancellate o ridotte le tasse per superare la crisi economica innescata dal Coronavirus, a Segrate politici locali sostenitori delle vecchie maggioranze di centrodestra si infilano in questa protesta invocando l'eliminazione delle tasse comunali - hanno detto i membri del gruppo - Naturalmente Segrate Nostra chiederà all’Amministrazione di fare il possibile come sempre per supportare tutti. Ricordiamo però a questi politici smemorati che oggi senza un minimo di vergogna fingono vicinanza ai negozianti, che sono stati i governi cittadini guidati da Lega e Forza Italia a portare le casse comunali sull'orlo della bancarotta. Sono stati loro a spendere per anni e anni i soldi dei segratesi in modo dissennato, così come definitivamente stabilito e censurato da tutti gli organi di controllo: revisori dei conti, Corte dei conti e Ministero delle Finanze".

1,8 milioni di euro da pagare ogni anno

"Ogni anno, ancora per i prossimi sette anni, il Comune di Segrate dovrà sottrarre al proprio bilancio un tesoretto di 1,8 milioni di euro per pagare i debiti di quella politica sbagliata di sprechi, di passività nascoste, di entrate inesistenti, di inutili opere faraoniche, di lauti banchetti degli amministratori pagati con i soldi pubblici - hanno proseguito i referenti di Segrate nostra - I soldi dei cittadini segratesi anziché essere spesi per servizi ai cittadini dovranno finanziare il Piano di riequilibrio avviato responsabilmente nel 2017 dal Consiglio comunale con la collaborazione dello Stato per tornare a una normalità dei conti ed evitare il dissesto".

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