Sciopero Esselunga, il Movimento 5 stelle chiede audizione in Regione Lombardia
I consiglieripentastellati Nicola Di Marco e Paola Pizzighini hanno presentato richiesta di audizione

La protesta di stamani a Pioltello dei driver che consegnano la spesa a casa per Esselunga deve approdare sui tavoli di Regione Lombardia. Questa la posizione dei consigliere al Pirellone del Movimento 5 stelle Nicola Di Marco e Paola Pizzighini.
La posizione del Movimento 5 stelle
Abbiamo chiesto, che le rappresentanze sindacali dei lavoratori Esselunga in protesta vengano al più presto ascoltate nell’ambito dei lavori della Commissione regionale Attività Produttive. Quando denunciato dai lavoratori oggi in sciopero, ovvero turni talvolta superiori alle 14 ore, straordinari non adeguatamente retribuiti e utilizzo di mezzi sovraccarichi non sempre conformi agli standard di sicurezza, necessita di un immediato approfondimento da parte del Consiglio regionale.
hanno spiegato i consiglieri pentastellati che hanno depositato la richiesta di audizione
I lavoratori chiedono un adeguamento economico pari a 55 centesimi aggiuntivi per ogni consegna, stimabili in circa dieci euro giornalieri, oltre a migliori condizioni di lavoro e alla possibilità di internalizzare il servizio, come già avvenuto per il personale di magazzino in altre realtà aziendali. L’agitazione ha già comportato l’attivazione della cassa integrazione per circa 200 lavoratori addetti alla preparazione degli ordini online, compromettendo in tal modo il servizio della spesa a domicilio, con conseguenti disagi nell’area di Milano e provincia.
Riteniamo che Regione Lombardia abbia il dovere di intervenire a tutela e salvaguardia di coloro i quali, portando di fatto la spesa all’interno delle nostre case, hanno fornito un contributo importantissimo durante il periodo pandemico, contributo che continuano a fornire a persone anziane o a chi magari è impossibilitato a muoversi dal proprio domicilio. In occasione della Festa del Primo Maggio tutte le forze politiche hanno ribadito la necessità di garantire sicurezza ai lavoratori, di modo da fermare l’insopportabile conteggio delle “morti bianche” al cui aggiramento quotidiano la politica assiste colpevolmente. A ciò aggiungiamo noi l’esigenza di retribuzioni adeguate, attraverso un salario minimo garantito. Tema cancellato dal centrodestra dall’agenda politica, ma che l’attualità e anche le parole del Presidente Mattarella tornano a imporre in tutta la sua urgenza.