si terrà in primavera

Referendum confermativo sulla riforma della giustizia, Serafino Generoso testimonial del “sì” in Lombardia

L’avvocato, vittima di quattro processi e altrettante assoluzioni, ha accettato la richiesta del coordinatore regionale di Forza Italia Alessandro Sorte

Referendum confermativo sulla riforma della giustizia, Serafino Generoso testimonial del “sì” in Lombardia

E’ cominciata la raccolta firme per il referendum confermativo sulla riforma della giustizia. L’avvocato di Cassano d’Adda Serafino Generoso, su richiesta del coordinatore regionale di Forza Italia Alessandro Sorte, sarà il testimonial del “sì” in Lombardia.

Una scelta voluta

La scelta di Generoso non è casuale: negli anni Novanta ha infatti vissuto in prima persona le conseguenze di un sistema giudiziario che lo aveva coinvolto ingiustamente mentre ricopriva il ruolo di assessore regionale. Quattro processi e altrettante assoluzioni “perché il fatto non sussiste”.

Aveva infatti ricevuto la misura della custodia cautelare per 10 giorni nell’ambito del processo denominato “Discariche” nel 1994, ottenendo un risarcimento 50 milioni di lire. Stesso provvedimento (per 35 giorni, di cui 21 senza mangiare niente e bevendo solo sei litri di acqua naturale al giorno, caffè zuccherato per i soli primi sei e senza zucchero per i restanti quindici) e uguale indennizzo, nel 1996, in quello chiamato “Centrale Turbigo”. Era stato ancora imputato nel 1998 nel processo “Enel” e nel 1999 in quello “Formazione professionale”, sempre assolto con formula piena.

Con il referendum confermativo sulla riforma della giustizia, Forza Italia punta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di un profondo cambiamento del sistema giudiziario.

Gli Azzurri organizzeranno gazebo e convegni e sono alla ricerca di testimonial (come Generoso) nel mondo della cultura, della politica e dello sport per dare voce a tutte quelle persone che hanno subìto una disavventura giudiziaria.

Le assoluzioni non significano che la giustizia funziona, anzi, sono la dimostrazione che molti processi non dovrebbero neppure iniziare perché sono una pena per gli interessati e per le loro famiglie

ha detto il cassanese. Che è a conoscenza delle voci errate che circolano sul suo conto, come quella di un’interdizione dagli uffici pubblici, mai avvenuta. Ma, come spesso accade, essendo comunque finito a processo, il fango resta addosso: il clamore delle inchieste non viene cancellato dalle assoluzioni.

Per dovere civico non potevo non accettare la richiesta dell’onorevole Alessandro Sorte di svolgere il ruolo di testimonial nel prossimo referendum sulla giustizia, che riguarderà non solo la separazione delle carriere, che è la logica conseguenza dell’introduzione del sistema accusatorio in Italia che prevede totale distacco tra pubblica accusa e chi deve giudicare in autonomia e senza condizionamenti di sorta, ma anche l’introduzione del sorteggio per stabilire quali magistrati andranno a comporre gli organismi che decideranno le carriere e che giudicheranno i magistrati stessi in sede disciplinare. Il sorteggio oggi rappresenta la scelta migliore per sconfiggere il correntismo esasperato dell’Associazione nazionale magistrati. Il ricorso a questo metodo non è una scelta strampalata, ma ha nella storia precedenti illustri. Ricordo che quello delle più alte cariche contribuì alle fortune della Repubblica di Venezia e che la democrazia ateniese prevedeva il sorteggio per gli incarichi più prestigiosi. Del resto anche Aristotele e Platone difendevano questo sistema contro i rischi che democrazie deboli prendessero derive demagogiche

ha aggiunto l’avvocato cassanese.

Non manca un pensiero personale:

A chi mi dice che le mie assoluzioni dimostrano che la giustizia in Italia funziona, rispondo che molti processi non debbono neppure iniziare perché il processo è di per sé una pena, soprattutto quando è preceduto da arresti immotivati

ha concluso.

Cosa prevede la riforma Nordio in sintesi

E’ stata approvata in Senato la legge di riforma costituzionale che porta alla separazione delle carriere dei magistrati, che sarà oggetto del referendum confermativo probabilmente in primavera.

Sono previste le carriere distinte: la riforma Nordio modifica l’articolo 104 della Costituzione aggiungendo all’attuale formulazione secondo cui “la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”, la frase “è composta dai magistrati della carriera giudicante e della carriera requirente”.

La modifica comporta che il magistrato dovrà decidere, all’inizio della propria carriera e in modo definitivo, se esercitare le proprie funzioni come giudice o come pubblico ministero e la scelta sarà irrevocabile. Dopo la modifica del dettato costituzionale, le regole dettagliate della separazione delle carriere, in fatto di concorsi, funzionamento degli organismi di formazione e modalità di scelta della carriera, dovranno essere dettate dalla riforma dell’ordinamento giudiziario.

Il Consiglio superiore della magistratura, organo unico di autogoverno presieduto dal Presidente della Repubblica con funzione anche disciplinare, nel caso di vittoria dei “sì” al referendum sarà diviso in due diversi organi, uno per la magistratura giudicante e uno per quella requirente, con la funzione disciplinare affidata a un nuovo organo istituito ad hoc e denominato Alta Corte disciplinare.