Raduno di Pontida tra slogan, immagini sacre e contestazioni
Pesantemente insultato il giornalista Gad Lerner. Manate sulle telecamere. Poi il discorso di Matteo Salvini.

“Mai con il Pd”, “Meglio bestia che Renzi”, “Berlusconi fatti da parte”: sono solo alcuni dei tanti, tantissimi slogan apparsi stamattina al raduno di Pontida della Lega. C’è chi li indossa sulle magliette, chi li sventola su striscioni.
E c’è pure chi ha “brandito” immagini sacre issandole come vessilli.
Il popolo verde questa mattina si è letteralmente scatenato.
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Raduno di Pontida tra slogan, immagini sacre e contestazioni
Rumoroso, colorato, esplicito e spesso anche poco politically correct il popolo del Carroccio, che ha riservato applausi agli esponenti politici della Lega arrivati a Pontida, non ha risparmiato forti contestazioni a esponenti della stampa. Gli uomini della Digos sono stati impegnati a individuare l’autore di una aggressione ad un giornalista di Repubblica.
Non sono mancate manate sulle telecamere di troupe televisive. Ma nel mirino del popolo verde è entrato in particolare Gad Lerner, giornalista, conduttore televisivo e saggista italiano. “Buffone”, “pagliaccio”, “vai a casa” (solo per limitarci alle urla e agli epiteti meno crudi). Aggressività verbale decisamente forte alla quale il giornalista ha risposto: “Sto lavorando, vengo a Pontida da prima di loro”.
Il voto e la legge elettorale
Poi l'intervento del Capitano, Matteo Salvini. "Questo è uno spettacolo incredibile. Questa è l’Italia che vincerà. L’odio e la paura non abitano a Pontida” ha detto appena salito sul palco. Il voto: questo uno dei nodi centrali nel discorso di Salvini. Quel voto prima sperato all’indomani della crisi di Governo voluta dallo stesso ex Ministro dell’Intero e ora atteso. “Non possono scappare all’infinito” ha aggiunto facendo riferimento agli ex alleati del Movimento 5 Stelle e ai loro nuovi compagni nell’Esceutivo ovvero Pd e Leu. “Prima o poi si tornerà alle urne”. E a questo proposito non è mancata un riflessione sulla legge elettorale (“Serve una legge chiara che permette a chi vince di poter governare davvero”).
Per ulteriori approfondimenti vedi il Giornale di Lecco