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Questione firme per i referendum, il prefetto "assolve" il sindaco di Cernusco sul Naviglio

I pentastellati si erano rivolti al rappresentante del Governo sostenendo che il primo cittadino boicottasse la loro rpetizione

Questione firme per i referendum, il prefetto "assolve" il sindaco di Cernusco sul Naviglio
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Il prefetto ha assolto il sindaco di Cernusco sul Naviglio, Ermanno Zacchetti, accusato dal Movimento 5 stelle di avere ostacolato la raccolta delle ferme per un referendum promosso dal gruppo politico. La risposta, dopo la segnalazione degli attivisti al rappresentante del Governo, è arrivata ieri, giovedì 1 giugno 2023.

La risposta del prefetto

Così l'Amministrazione in una nota:

La Prefettura di Milano ha risposto all’esposto inviato dal M5S regionale, in riferimento all’incarico per autenticazione di firme in occasione di iniziative referendarie, ritenendo adeguate e congruenti le motivazioni fornite dal Comune.

La vicenda si era aperta quando, all’inizio del mese di maggio, una dipendente del Comune  aveva fatto richiesta di esercitare le funzioni di pubblico ufficiale autenticante, comunicando verbalmente di voler esercitare il ruolo fuori dalla sede comunale e dall’orario di lavoro. Proseguono da Villa Greppi:

In quell’occasione la Segreteria Generale del Comune aveva comunicato alla lavoratrice che il conferimento dell’incarico in questione non avviene a richiesta dei dipendenti, ma attiene all’autonomia organizzativa del Comune che, a tale scopo, ha istituzionalmente individuato nella Segreteria Generale e nel personale alla stessa addetto l’ufficio preposto a garantire tale servizio.

A questa comunicazione non erano seguite osservazioni o controdeduzioni da parte della diretta interessata, ma era stato diffuso un comunicato stampa, in cui il M5S regionale aveva annunciato di aver segnalato alla Prefettura la questione, ritenendo che nella decisione di negare l’autorizzazione alla raccolta firme non abbiamo rilevato ragioni tali da giustificare un’adeguata motivazione al provvedimento amministrativo, che pertanto dovrebbe essere nullo.

Sindaco "assolto"

La Prefettura, invece, ha confermato che il Comune ha agito in maniera adeguata, chiarendo che 'Dalla lettura della norma può evincersi solo un obbligo di adeguata organizzazione del servizio da parte dell’ente locale, al fine di garantire il pieno esercizio dei diritti politici dell’elettorato; diversamente, non appare pertinente lo schema prospettato, secondo il quale sussiterebbe un ‘diritto’ del dipendente ad essere preposto al servizio di autenticazione contrapposto a una ‘autorizzazione di natura vincolata’ da parte del sindaco”

Contrarietà dei 5 stelle

Ben diversa l'opinione del Movimento 5 stelle.

La risposta del sindaco alla richiesta di delega da parte dell’architetto Olga Pirola è a tutti gli effetti un diniego con argomentazioni che risultano peraltro poco chiare. L’Amministrazione afferma di avere predisposto la raccolta di tali firme presso la Segreteria generale del Comune, ma sul sito dello stesso, alla sezione servizi “raccolta firme” ne vengono evidenziate quattro, ma nessuna di queste è relativa al referendum abrogativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 53 del 03/03/2023 proposto dalla Società Cooperativa di Mutuo Soccorso Stefano Rodotà - Generazioni Future e per i referendum abrogativi pubblicati in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 53 del 03/03/2023 e n. 64 del 16/03/2023 proposti dal Comitato Referendum Italia per la Pace, per cui l’architetto aveva chiesto delega.

• Sempre l’Amministrazione scrive che tale raccolta “comporta l’adozione di ogni misura organizzativa idonea ad assicurare pienamente la più assoluta parità di trattamento nei confronti di tutte le forze politiche”, quando abbiamo da subito evidenziato che trattandosi di un’iniziativa popolare, avremmo effettuato quanto sopra in forma anonima e senza simboli politici, come comunicato peraltro anche alla Polizia Locale ad integrazione della richiesta di occupazione di suolo pubblico.

• Dichiarano di non avere mai registrato precedenti richieste come la nostra e per questo non dispongono di un atto di organizzazione. Considerato che in base alla normativa vigente è permesso al corpo elettorale di raccogliere firme in modo celere ed ordinato e che le firme devono essere autenticate da un accertatore che può essere, o un avvocato che informa l’albo cui è iscritto dell’intenzione a fare l’accertatore, o da un dipendente Comunale di categoria C o superiore, che richiede al sindaco delega all’incarico, ci domandiamo di quale atto di organizzazione parli l’amministrazione di Cernusco. Anche in considerazione del fatto che, altri sindaci di comuni italiani (anche lombardi e milanesi), hanno concesso la delega a dipendenti che si sono prestati al ruolo di accertatore. Si trattava molto banalmente di verificare che gli articoli di legge citati sulla richiesta dell’architetto fossero consoni (e lo sono).

• Ancora, dichiarano di aver agito a tutela del buon andamento della pubblica Amministrazione,  affidando l’incarico a dipendenti in possesso dei necessari requisiti professionali, dimenticando che sono già stati riconosciuti all’architetto Pirola “i necessari requisiti professionali” infatti come istruttore tecnico svolge funzioni in ambito tecnico che comportano l'assunzione del ruolo di pubblico ufficiale. Riteniamo pertanto la risposta dell’Amministrazione, e ci dispiace doverlo sottolineare, non pertinente e contrariamente a quanto più volte dichiarato dalla stessa, evidenzia invece una disparità di trattamento, scarsa sensibilità politica e disponibilità organizzativa.

La raccolta firme è avvenuta con l'autentica di un avvocato il 20 maggio in piazza Gavazzi.

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