"Quella di Rosci e Vivere Cernusco è una politica arroccata e livorosa, non aperta al confronto e alla lealtà"
Il sindaco di Cernusco sul Naviglio Ermanno Zacchetti dopo lo strappo in maggioranza sul Documento unico di programmazione.
"Quella di Maurizio Rosci e Vivere Cernusco è una politica arroccata e livorosa, non aperta al confronto e alla lealtà". Il sindaco di Cernusco sul Naviglio Ermanno Zacchetti ha scritto un post in cui attacca apertamente come non aveva mai fatto l'opposizione interna che mercoledì in Consiglio comunale lo ha mandato a picco sul Dup, il Documento unico di programmazione.
Maurizio Rosci e Giordano Marchetti nel mirino
Dal suo profilo istituzionale ha nominato uno per uno i consiglieri di maggioranza che gli hanno voltato le spalle: Giordano Marchetti (capogruppo) e Chiara Beniamino di Vivere Cernusco e Maurizio Rosci e Manuela Longoni del Pd.
Zacchetti si è richiamato a Mario Draghi e al suo recente intervento all'assemblea dell'Anci, l'Associazione dei Comuni italiani.
"Un appello, il suo, alla responsabilità, che oggi per me ha ancora più significato dopo quanto accaduto mercoledì sera in Consiglio Comunale, dove la maggioranza dei consiglieri non ha votato il Documento unico di programmazione, passaggio importante per la vita di una amministrazione e di una città poiché contiene progetti e azioni che segnano il cammino per i prossimi anni e propedeutico per l’approvazione del bilancio comunale - ha scritto riportando anche ciò che aveva già detto amaramente in aula - Un documento che conteneva investimenti sulle strutture scolastiche, riqualificazioni di aree gioco e di spazi sportivi, strumenti per essere al fianco persone e famiglie. Un documento approvato dalla Giunta all’unanimità non più tardi di un mese fa, anche quindi dagli assessori rappresentanti le forze politiche di maggioranza e i cui contenuti erano stati condivisi con le segreterie di Partito Democratico e Vivere Cernusco. Nel mese di tempo a disposizione in cui presentare suggerimenti, emendamenti e proposte, nulla era pervenuto da nessuno.
E invece ieri sera il Consiglio Comunale l’ha respinto per i voti decisivi contrari di quattro consiglieri di maggioranza (Giordano Marchetti e Chiara Beniamino di Vivere Cernusco e Maurizio Rosci e Manuela Longoni del Pd) che si sono uniti a quelli di Lega, Forza Italia, M5S e La Città in comune - Sinistra per Cernusco".
L'attacco: "Politica arroccata e piena di livore personale"
Quindi il sindaco ha sferrato apertamente l'attacco contro i suoi nuovi-vecchi avversari interni:
"Non mi riconosco in questo modo di fare politica, arroccata e livorosa, non aperta al confronto e alla lealtà - ha proseguito - Ieri sera, come già accaduto in passato, qualcuno ha detto che lo slogan che ho sempre pronunciato, ‘La nostra bella Cernusco’, non è reale ma solo una costruzione che non ha svolgimento nella realtà delle azioni. Sono convinto non sia così: la bellezza di questa città e la bellezza delle tante e dei tanti che si impegnano per renderla sempre più bella mi ha sempre reso orgoglioso di essere il Sindaco di Cernusco sul Naviglio e di poter avere l’onore di lavorare ogni giorno con le forze politiche e gli uffici comunali per preservarla e migliorarla. Rimango convinto che in questi cinque anni insieme a chi ha creduto in questa bellezza, siamo riusciti a realizzare cose importanti e significative nonostante l’emergenza della pandemia da affrontare e le difficoltà con una parte della politica che ieri sera sono emerse evidenti".
Pronto a un secondo mandato
Zacchetti ha aggiunto che sono già state avviate le riflessioni politiche e personali conseguenti a quanto accaduto.
"Da oggi parte una stagione nuova, è indubbio - ha concluso - Ma come avevo già detto qualche mese fa, confermo di essere a disposizione della mia città per continuare a costruire insieme quella bellezza, non solo di azioni, ma anche e soprattutto di relazioni, vero motore di ogni cosa".