Dimissioni assessore, il Pd: "Polo civico ormai fagocitato dal sindaco"

Il duro commento dei democratici: "Le dichiarazioni della Tittaferrante sono il fallimento dell'illusione di Caponi e di Sesto nel Cuore di essere un supporto critico e dialettico del Centrodestra"

Dimissioni assessore, il Pd: "Polo civico ormai fagocitato dal sindaco"
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"In Giunta c'è un evidente clima di intolleranza e il Polo civico è stato fagocitato dal sindaco". Commentando le dimissioni dell'assessore Angela Tittaferrante, il Partito Democratico di Sesto San Giovanni infila il dito nella piaga aperta nel Polo civico. Dopo aver perso tre consiglieri confluiti in Identità Civica, l'ormai ex coalizione civica perde anche l'assessore di Sesto nel Cuore. Un pezzo da novanta visto che Angela Tittaferrante, braccio destro del vicesindaco Gianpaolo Caponi, era stata la candidata più votata alle elezioni.

L'attacco al Polo civico

"Nella lettera di dimissioni spiega la sua decisione con il clima di intolleranza che vige nella Giunta, con decisioni prese, evidentemente dal sindaco, senza nemmeno consultare i suoi assessori". Commentano Nicola Lombardo e Roberta Perego, segretario cittadino e capogruppo del Partito Democratico. "Decisioni alle quali il polo civico non si è però mai opposto. Scelte politiche che hanno come obiettivo quello di smontare pezzo per pezzo il sistema dei servizi su cui ha retto la comunitá sestese".

La stoccata a Caponi: "E' il fallimento di Sesto nel Cuore"

"In questi mesi la lista civica del vicesindaco Caponi è andata dissolvendosi, cannibalizzata dal sindaco, nel silenzio del suo ideatore e capitano". Continuano gli esponenti del Pd. "Le dichiarazioni di Tittaferrante, la sua più stretta collaboratrice, sanciscono il fallimento dell'illusione di Caponi e della lista civica Sesto nel Cuore di essere un supporto critico e dialettico del Centrodestra. Cosa pensa il vicesindaco di quelle dichiarazioni? Il problema però è soprattutto della città. Queste continue convulsioni nella maggioranza sono il segno di una politica che ha come segno distintivo lo scontro dentro il palazzo comunale e in città. Mentre è sempre più evidente quale sia la cultura politica dominante che orienta gli atti in Giunta: quella del Centrodestra, o meglio di una destra che non vuole il centro".

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