Nella nuova convenzione gli sconti sulle visite mediche sono anche per Giunta e parenti
La Giunta di Gessate ha deliberato la possibilità di sottoscrivere convenzioni a favore dei dipendenti, ma nell'accordo con Affidea si parla anche di sconti per i politici

La convenzione con Affidea Lombardia S.r.l. per garantire sconti su prestazioni sanitarie a favore di dipendenti e collaboratori comunali, sindaco, assessori e loro familiari ha scatenato un polverone politico a Gessate. A sollevare il caso sono stati i capigruppo di minoranza Filippo Porta di Centrodestra per Gessate e Matteo Zerbi di Insieme per Gessate, che hanno accusato la Giunta di pensare ai propri privilegi invece che ai bisogni della cittadinanza.
La convenzione sulle visite mediche
L’accordo, formalizzato con una determina, si inserisce nel quadro normativo delineato dal bilancio di previsione 2025-2027 e dal Peg 2025, e prende avvio da un atto di indirizzo adottato dalla Giunta il 30 aprile scorso. La convenzione con la struttura sanitaria privata, con sede proprio a Gessate, prevede agevolazioni economiche per i beneficiari senza costi né oneri di alcuna natura a carico del Comune.
I vantaggi, secondo quanto stabilito, sono estesi anche agli "affini" del personale comunale, una formula che comprende coniugi, partner uniti civilmente, conviventi e figli. Nel documento ufficiale è inoltre precisato che la convenzione riguarda esclusivamente servizi che non rientrano nei codici Ateco elencati nella delibera numero 67, consultabile nell'Albo pretorio del Comune.
La minoranza punta il dito
Resta però la presa di posizione dei consiglieri di minoranza, che parlano senza mezzi termini di "scarso senso istituzionale e di mancanza di rispetto verso la cittadinanza" per la scelta di estendere la convenzione riservata ai dipendenti comunali anche ai membri della Giunta.
Mentre a Gessate persistono problemi gravi come buche nelle strade, erbacce ovunque, insicurezza e grandi opere promesse e mai realizzate, la Giunta si chiude nel Palazzo e approva convenzioni che garantiscono vantaggi personali, col favore delle tenebre
hanno dichiarato Porta e Zerbi. Secondo le opposizioni, la scelta è politicamente inopportuna, anche se formalmente corretta: "Non un euro a carico del Comune, certo, ma resta il messaggio sbagliato: chi governa deve dare l’esempio, non pensare agli sconti per sé e per i propri familiari". L’Amministrazione, dal canto suo, ha evidenziato la legittimità dell’iniziativa, che non comporta spese pubbliche e che rientra nelle disposizioni regolamentari comunali.
Ma perché solo sindaco e assessori?
In realtà qualche perplessità resta. Perché non c’è nulla di male nello stipulare convenzioni che favoriscano i dipendenti comunali, anzi. Ma non si capisce perché queste agevolazioni debbano essere estese anche a sindaco e assessori, che "lavorano" pro tempore in Municipio. E poi perché non a tutti i consiglieri comunali?
Qualcuno potrebbe anche adombrare un modus operandi in contrasto con l’agire pubblico, anche se si tratta di una determina firmata dal responsabile del settore amministrativo e non di una delibera di Giunta. Che, invece, il 30 aprile ha approvato un atto di indirizzo "per la stipulazione di convenzioni con aziende per agevolazioni al personale dipendente". E, in questo documento, non si parla di sindaco e assessori.