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"Mozione di sfiducia, un film già scritto"

L'attacco del capogruppo Pd Fabio Pizzul.

"Mozione di sfiducia, un film già scritto"
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Un film già scritto. O forse no. La mozione di sfiducia al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana – e, di fatto, a tutta la sua Giunta – non ha riservato
sorprese: la maggioranza di centrodestra si è stretta compatta attorno al governatore. Ma soprattutto non ha voluto correre il rischio di tornare a elezioni, secondo gli oppositori. Perché? “Teme di non avere più la fiducia del suo elettorato storico, dei lombardi, di quelle vallate abbandonate a se stesse durante l’emergenza Covid”, sintetizza Fabio Pizzul, capogruppo del Pd, che assieme ai colleghi degli altri gruppi di minoranza, esclusa la rappresentante di Italia Viva, ha sottoscritto convintamente la mozione.
Ma così facendo, è convinzione dei dem, “la Lombardia rimane su un treno senza conducente, come quello che si è schiantato a metà agosto a Carnate, grandiosa e terribile metafora di questa legislatura. Con quel voto si è  inaugurata la sua fine, perché si è spezzato il filo di fiducia tra chi guida la Regione e i cittadini – prosegue Pizzul –. In questi mesi i lombardi si sono sentiti soli e abbandonati come non era mai successo e a salvarli è stato solo il lockdown voluto dal Governo. Fontana e la sua Giunta, intanto, si sono chiusi nel palazzo e hanno dichiarato a più riprese di non aver sbagliato nulla. Per quanto la legislatura regionale possa trascinarsi, nei fatti è già finita, al di là del voto espresso in Aula da una maggioranza che non vuole ammettere il proprio fallimento nella gestione dell’emergenza”.

Quello che ha stupito di più il Gruppo del Pd è stata, infatti, “la continua e pervicace difesa di quanto fatto in quei durissimi mesi di crisi sanitaria, senza nemmeno chiedersi perché in Lombardia non sia andato tutto bene”, conclude Pizzul.

In questi giorni, oltre alla scuola stanno ripartendo altre attività, sport compreso. Sul tema, Fabio Pizzul, capogruppo del Pd, ha presentato un’interrogazione in cui chiede che Regione Lombardia si muova per garantire una ripresa serena e sicura delle attività agonistiche. “Le federazioni sportive hanno stilato protocolli che prevedono la necessità di effettuare test prima dell’inizio dell’attività agonistica e successivi controlli in tempi stabiliti – spiega Pizzul –. Si tratta di precauzioni necessarie che possono però gravare pesantemente su società sportive che hanno già fatto fatica ad affrontare i mesi del lockdown e devono far fronte a ulteriori spese per la sicurezza dei loro atleti”.

Per questo Pizzul chiede alla Regione di “muoversi con tutta la sua autorevolezza per far sì che le società sportive e le famiglie abbiano a disposizione test in tempi rapidi e a costi contenuti. Il modello credo possa essere quello delle visite di idoneità per lo sport: gratis per i minorenni e a prezzi il più possibile calmierati per gli altri”.

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