Mozione di sfiducia copiata la maggioranza bacchetta l'opposizione

Masate. L'opposizione chiede la testa del sindaco ma per la maggioranza ha presentato il documento in modo errato.

Mozione di sfiducia copiata la maggioranza bacchetta l'opposizione
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Mozione di sfiducia nei confronti del sindaco del sindaco di Masate Vincenzo Rocco.  La maggioranza "bacchetta" l'opposizione: "Documento copiato e sbagliato".

Mozione di sfiducia

La minoranza chiede la testa del sindaco Vincenzo Rocco. Lunedì, infatti, il Consiglio comunale sarà chiamato a esprimersi su una mozione di sfiducia nel confronti del primo cittadino presentata dal gruppo di minoranza Masate Civica. Rocco ha anche spiegato di non essere rimasto sorpreso dal documento. "Me lo aspettavo - ha commentato - La minoranza si trova in un momento in cui cerca di apparire il più possibile e quindi “buttano dentro” di tutto".

Un  documento con le polveri bagnate?

L’attacco determinato dal gruppo di Masate Civica potrebbe però rivelarsi inefficace.
Alla base del documento ci sarebbe, infatti, un vizio di forma. «Non ha le caratteristiche di una mozione di sfiducia pur avendone il nome - ha commentato il segretario comunale Sandro Rizzoni - La convocazione è stata, infatti, chiesta da un quinto dei consiglieri e non dai due quinti".

"Bocciati" in matematica e in geografia

E’ il "verdetto" emesso dagli esponenti del gruppo di maggioranza Insieme per Masate nei confronti dei rappresentanti del gruppo di minoranza, Masate Civica, dopo la presentazione della mozione di sfiducia. "Il testo proposto non è tutta farina del loro sacco anzi di farina “masatese”, ce ne è proprio poca - hanno ironizzato - I nostri consiglieri di minoranza hanno provato a redigere il testo della mozione, prima googolando e poi prendendo spunto dalla documentazione presentata nel Comune di Paternò, ormai diversi anni fa".

Servono i 2/5

"La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati - hanno osservato gli esponenti di Insieme citando l’articolo 52 del decreto legislativo 267 del 2000 - Tenuto conto che il Consiglio è composto da dodici consiglieri, sindaco escluso, e facendo una semplice operazione matematica i 2/5 di dodici risultano essere 4,8 che approssimato per eccesso è pari a 5. I consiglieri che hanno presentato il documento sono quattro che essendo minore del numero richiesto rendono la mozione non votabile».

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