Il caso

L'assessore dimissionario di Cassina de' Pecchi lascia anche la Lega

Gianluigi De Sanctis in una lettera alla referente di partito ha spiegato di ritenere traditi i valori del Nord che erano alla base del movimento politico

L'assessore dimissionario di Cassina de' Pecchi lascia anche la Lega
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C'era da aspettarselo, ma ora è nero su bianco. Le strade di Gianluigi De Sanctis ex assessore alla Sicurezza e alla Scuola di Cassina de' Pecchi e della Lega si sono divise. Dopo le dimissioni dalla Giunta annunciate nel Consiglio comunale del 28 settembre 2023  ora arriva anche l'uscita dal partito.

"La Lega Nord è morta"

Nella sua lettera di dimissioni inviata alla referente De Sanctis ha spiegato le ragioni del suo abbandono.

Ho deciso di recedere dalla mia qualità di socio ordinario militante per i motivi irrisolti di allora che nel corso di questi anni non hanno fatto che peggiorare.

Già nel maggio del 2017 ebbi a scrivere pubblicamente che "la Lega Nord per l'indipendenza della Padania è morta da tempo. Le esequie sono state celebrate il giorno di San Caio (22 aprile 2017) sul pratone e ufficiate dall'ex ministro Castelli.

In occasione della "visita" da parte di alcuni dimostranti napoletani a Pontida il Comune del Giuramento così caro alla Lega fu letteralmente blindato, le scuole chiuse, gli esercizi commerciali con saracinesche abbassate, il Pratone transennato e presidiato dai Carabinieri, le targhe poste a memoria dei militanti morti con il sogno della Padania nel cuore coperte con tappi improvvisati, la scritta "Padroni a casa Nostra" cancellata con tempera bianca e, cosa ancora più grave, il Sole delle Alpi tristemente ammainato.

Insomma la resa incondizionata. (...) La Lega Nord per l'Indipendenza della Padania moriva nel silenzio codardo della base. I motivi delle mie dimissioni partono quindi da molto lontano.

"Abbiamo lasciato sguarnite le retrovie"

Un malessere che dunque arriva da lontano.

Ci siamo spinti a Sud lasciando sguarnite le retrovie, lasciando un vuoto (che prima o poi qualcuno colmerà) dimenticando quello che era la Lega delle origini, vale a dire il sindacato del Nord.

Di Nord, di Padania, delle problematiche del Nord, della Locomotiva d'Italia non se ne sta preoccupando nessuno. Ci stiamo preoccupando del ponte che non si farà (promessa elettorale), ci stiamo preoccupando cieli' autonomia di Calderoli che sta assumendo sempre di più i connotati della carota elettorale fatta dondolare di fronte agli ultimi som(ari) superstiti (come me del resto), per farli correre.

Un protocollo già visto in passato ai tempi della "nipote di Mubarak".

"Meglio andare soli"

A distanza di 10 anni mi sono dato da  solo la risposta alla domanda che feci nel corso dell'Assemblea Provinciale della Lega  Nord - Lega Lombarda tenutasi a Seriate il 15 settembre 2013 .

Allora dal palco posi questo quesito:

"Le prospettive autonomiste o indipendentiste dei popoli padano alpini sono ancora di interesse per il movimento Lega Nord oppure no?"

La risposta che mi sono dato è no.

Recedo dalla "Salvini Premier" perché voglio servire i miei ideali. Auguro buona fortuna al segretario Salvini e a tutti i militanti della "Premier", ma intendo intraprendere un nuovo percorso.

Sono consapevole che questo sarà sicuramente accidentato, sarà un'attraversata del deserto, ma preferisco morire nel deserto nel tentativo di trovare l'oasi, piuttosto che restare a sobbollire nel pentolone avendo tradito i miei ideali, gli ideali del Nord.

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