“L’Amministrazione comunale di Brugherio sta valutando una decisione che, in apparenza, potrebbe sembrare meramente amministrativa o societaria: l’uscita da CAP Holding, la società pubblica che gestisce il Servizio Idrico Integrato in gran parte della Città Metropolitana di Milano e delle province limitrofe”. A lanciare l’allarme il Movimento 5 StelleBrianza Est che, attraverso un comunicato, ha cercato di spiegare le ragioni per cui si tratterebbe di una scelta miope.
Il ruolo di Cap Holding
CAP garantisce il servizio di depurazione attraverso l’impianto di Peschiera Borromeo, mentre Brianzacque gestisce acqua e fognatura. Questo assetto dipende da motivi tecnici oggettivi: l’acqua scorre per gravità e non può essere depurata presso l’impianto di Monza, indipendentemente dalle scelte politiche. Si tratta di una forma di consorzio obbligatorio, oggi trasformato in società in house providing.
In realtà, questa scelta avrebbe conseguenze molto più profonde, perché riguarda un bene primario, un diritto essenziale, un patrimonio collettivo: l’acqua pubblica. È grazie a questo sistema che, nei decenni, sono stati realizzati acquedotti, depuratori, fognature e investimenti miliardari senza speculazioni né logiche di mercato. È grazie a questo sistema che l’acqua è rimasta un diritto e non una merce.
hanno spiegato i pentastellati
La legge regionale lombarda e il quadro nazionale non permettono ai singoli Comuni di gestire autonomamente il Servizio Idrico Integrato. La gestione è obbligatoriamente di ambito, su scala provinciale. Se Brugherio uscisse da CAP, continuerebbe comunque a essere servita da CAP, perché a decidere il gestore non è il Comune, ma l’ATO (Ufficio d’Ambito). L’uscita, quindi, non offrirebbe alcun vantaggio operativo né politico.
Il rischio che si corre per il M5s
Secondo i 5 stelle ci sarebbe un progetto politico dietro la potenziale decisione che l’Amministrazione brugherese starebbe valutando, tanto da aver assegnato l’incarico a un società di consulenza di valutare la dismissione delle quote:
Il rischio reale – o forse l’obiettivo – dell’amministrazione comunale di destra di Brugherio è indebolire il modello pubblico e aprire la porta ai privati. Il modello in house funziona solo se tutti i Comuni restano soci. Se i Comuni escono:
- si riduce il controllo pubblico
- peggiora la capacità finanziaria del gestore
- si mina la solidità della governance condivisa
- diminuisce il presidio democratico sul servizio
Se molti Comuni abbandonano CAP, il gestore perde i requisiti per essere in house. E se CAP non è più in house, l’affidamento diretto decade. A quel punto l’ATO sarebbe costretto dalla legge a mettere a gara il servizio idrico, aperta per legge europea a:
- multiutility private
- grandi gruppi industriali
- fondi di investimento
- società estere operanti nel settore idrico
Secondo il Movimento 5 stelle di Brugherio il rischio che si correrebbe, per assurdo, “sarebbe la fine dell’acqua pubblica nell’area”.
Non è un’ipotesi teorica: è un rischio concreto, reale e certo. L’uscita dei Comuni non porta alcun beneficio al singolo ente, ma mina la struttura che garantisce il carattere pubblico del servizio per tutti. In un momento storico in cui i servizi pubblici devono essere rafforzati, non indeboliti, la scelta di uscire da CAP rappresenta un pericoloso passo indietro: un gesto isolato che non produce alcun vantaggio reale per Brugherio ma rischia di danneggiare tutti.