Il ritorno di Eugenio Comincini agita il Pd cernuschese
Accanto all'entusiasmo del sindaco Ermanno Zacchetti ci sono le forti critiche dell'ex assessore Maurizio Rosci e del consigliere Simone Dossi.
Il ritorno del Figliol prodigo Eugenio Comincini nel Partito democratico non ha acceso in tutti l'entusiasmo. Anzi a Cernusco sul Naviglio ha agitato le acque tanto che oggi sabato 27 marzo 2021 il tema è stato uno degli argomenti all'ordine del giorno dell'assemblea degli iscritti del circolo dem cittadino.
Calorosi abbracci, ma anche note di dissenso
Ci sono tantissime sfumature nell'accoglienza dell'ex sindaco, che ha fatto "inversione a U" e ha lasciato Italia viva di Renzi per fare ritorno a casa. Il più entusiasta è il sindaco Ermanno Zacchetti.
"Bentornato Eugenio nel Partito Democratico. La tua uscita non aveva certo raffreddato il confronto, la stima, l’amicizia; la tua scelta di ritornare riconsegna energia al Pd nella sfida riformista in cui sono, siamo in tanti impegnati, a Cernusco sul Naviglio come a livello nazionale"
Più pragmatico il segretario cittadino Alessandro Galbiati.
"Eugenio è una persona che tanto ha dato in passato alla Comunità democratica e a Cernusco, dove ha lasciato il segno durante i suoi mandati da Sindaco.
Certo, l'uscita di un anno e mezzo fa non è stata indolore, un confronto e un chiarimento sono necessari. Tuttavia, al momento prevale la contentezza nel poter ritrovare nuovamente una figura appassionata e competente come la sua. Bentornato, Eugenio".
Poi ci sono i commenti fortemente critici, come quelli di Maurizio Rosci, ex assessore proprio sotto Comincini e ora consigliere comunale, e Simone Dossi, anch'egli consigliere dem.
"Egregio senatore. abbiamo, e personalmente ne sono felice, idee e comportamenti profondamente diversi per correttezza, coerenza, opportunismo e MOLTO altro. Stia comunque molto ma molto sereno", ha commentato il primo.
"Abbiamo concezioni diverse della politica. Per me la politica è anzitutto coerenza, con se stessi e con gli altri. Coerenza e rispetto. Per coerenza e rispetto credo siano dovute le tue dimissioni da quella carica di senatore da cui, non più tardi di un mese e mezzo fa, hai contribuito a far cadere il governo sostenuto dal PD, riportando al governo Lega e Forza Italia. A tutti noi il compito, non più rinviabile, di una riflessione seria su cosa questo partito sia diventato e l'apertura di una fase di rifondazione vera e profonda", è invece l'opinione del secondo..
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