Il Pd: "Non più 134 Comuni, ma un'unica area metropolitana da 3,2 milioni di abitanti. Il sistema attuale è inadeguato e ingiusto"
Secondo il segretario metropolitano Alessandro Capelli occorre una nuova istituzione che preveda l'elezione diretta del sindaco e che superi le divisioni comunali
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Il Pd Milano metropolitano preme per un cambiamento epocale a livello amministrativo. La richiesta è di una riforma istituzionale per creare una Città metropolitana forte con l'elezione diretta del sindaco, che superi le divisioni comunali.
Una rivoluzione anche sociale
A spingere i dem su tale strada non c'è solo la constatazione che la Città metropolitana oggi come oggi è un'istituzione inadeguata, con scarse risorse e poco rappresentativa dei cittadini, visto che il sindaco che la governa è quello eletto dai soli cittadini di Milano, ma anche l'evidenza sul fatto che c'è una sperequazione tra la metropoli e la provincia a livello di servizi.
Il partito ha fatto così sapere che a tutti i suoi livelli di governo, sta facendo uno sforzo politico continuo perché la città metropolitana sia sempre più interpretata e governata come un'unica grande città di 3 milioni e 200 mila persone.
Così Alessandro Capelli, segretario del Pd di area metropolitana:
Non 134 Comuni soli, ma un'unica area metropolitana integrata e connessa come la vita di chi già la abita, perché la separazione dei territori tra aree interne e aree urbane genera iniquità e disillusioni.
"Gli strumenti di Città Metropolitana sono del tutto inadeguati"
Secondo Capelli oggi l'istituzione che ha sede a Palazzo Isimbardi e che ha sostituito la Provincia va superata:
Le sue competenze sono poco definite, le risorse insufficienti, il suo ruolo istituzionale indebolito. Anche la Corte Costituzionale ha evidenziato queste criticità.
Noi, politicamente, stiamo provando a fare una parte: l'abbiamo visto sul Pgt, sulle vicende dei parchi metropolitani e ci stiamo lavorando anche sui temi della mobilità e dello sviluppo. Ma è ovvio che è necessaria ora un'immediata riforma istituzionale.
Elezione diretta del sindaco metropolitano
Ci vuole dunque un'istituzione nuova:
È fondamentale il rilancio di un'istituzione solida, con competenze rafforzate, risorse dedicate, capacità amministrative e una struttura diffusa, oltre che l'elezione diretta di un sindaco metropolitano, che non può più essere eletto solo dai residenti nel capoluogo.
Per questo vogliamo unire la nostra voce, con forza, a quella dei soggetti sociali che tante volte già si sono espressi, anche a Milano, sul tema, tra cui i tre sindacati confederali e i rappresentanti del mondo dell'industria, del commercio e dell'artigianato.
Per noi questa è una questione fondamentale che rivolgiamo direttamente al Governo: se volete rafforzare le autonomia locali, è il momento di innovare istituzionalmente le città metropolitane