"Guerra" elettorale sul gelso abbattuto di Cernusco sul Naviglio
Botta, risposta e controreplica tra i candidati sindaci Claudio Mereghetti e Paola Colombo
E' guerra elettorale a colpi di comunicati stampa e video sul gelso abbattuto in piazza Matteotti a Cernusco sul Naviglio a causa dei gravi danni riportati dopo il nubifragio di martedì notte.
L'attacco del centrodestra
Il candidato sindaco Claudio Mereghetti sostenuto dal centrodestra si era subito recato sul posto girando un video in cui accusa l'Amministrazione di incuria e di scarsa attenzione verso quello che è considerato un simbolo per la città.
La replica di Paola Colombo
Replica a stretto giro e con "la stessa moneta" di Paola Colombo, vicesindaca e sostenuta da Pd e due liste civiche per la poltrona di primo cittadino, che ha spiegato come quanto accaduto sia frutto dell'eccezionalità dell'evento meteorologico, non preannunciato nemmeno da allerte regionali e da una sofferenza della pianta non visibile dall'esterno.
Controaccuse del centrodestra
Ma di fronte all'abbattimento il centrodestra è tornato ad attaccare l'attuale Amministrazione.
Ieri la città si è svegliata sgomenta di fronte al crollo dello storico gelso di piazza Matteotti, avvenuto la sera del 13 maggio, dopo un temporale neppure così intenso.
Quel gelso, simbolo di Cernusco, parte della "Via della Seta" con il suo raccordo con la piazza del bruco (piazza Gavazzi) e la piazza del bozzolo che diventa farfalla (piazza Repubblica), era molto più che un albero: era un luogo del cuore, di memoria e di socialità, dove bambini e anziani si ritrovavano ogni giorno all’ombra della sua chioma.
La mancata cura di questo esemplare, da tempo segnalata dai cittadini, è una ferita aperta. Il gelso aveva bisogno di manutenzione, di potature programmate, di attenzione. E invece nulla.
Solo l’ennesima toppa, oggi, con una perizia che ne certifica una malattia utile solo a giustificare l’abbattimento. È come fare un’autopsia dopo un incidente stradale e concludere: "Tanto era malato".
Una logica inaccettabile per chi ha a cuore il proprio patrimonio arboreo. Non è un caso isolato. Il verde pubblico in città versa ovunque in condizioni allarmanti: erba alta, alberi mai potati, nessuna programmazione, nessuna visione. E la Giunta, invece di assumersi le proprie responsabilità, si trincera dietro giustificazioni tardive



