Futuro della Candy, la Lega di Brugherio preoccupata dall'impatto di Tir e traffico: "Apriamo un tavolo"
I rappresentanti del Carroccio hanno chiesto il coinvolgimento di Amministrazione e Provincia in vista di potenziali ricadute della riqualificazione dell'azienda
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L'audizione in Regione Lombardia di questa mattina, martedì 11 febbraio 2025, con i rappresentanti sindacali, Haier Europe, il Comune di Brugherio e la Provincia di Monza e Brianza in merito alla situazione del sito produttivo Candy di Brugherio ha fornito alcune rassicurazioni sul riconvertire il sito brianzolo in un polo logistico e mantenere una parte, ancora non quantificata, di produzione. Ma le perplessità adesso riguardano i futuri impatti che questa riconversione avrà sulla città e sul territorio.
La Lega di Brugherio preoccupata
Se sul fronte del futuro occupazionale e della presenza dello storico marchio sono arrivate rassicurazioni, restano comunque perplessità negli esponenti locali. A seguito dell'incontro, cui è intervenuta anche la Lega di Brugherio presente con l’assessore alle Attività produttive Annalisa Varisco, il segretario cittadino Massimo Peraboni e l’ex sindaco Maurizio Ronchi, i rappresentanti del Carroccio non hanno nascosto i loro dubbi:
Siamo preoccupati per il futuro in divenire dello storico stabilimento e la sua riconversione logistica, siamo pronti all’apertura, in tempi brevi, di un tavolo di lavoro con l’Amministrazione per valutare gli aspetti urbanistici e viabilistici a salvaguardia del territorio comunale. La Candy di Brugherio ha fatto la storia del nostro Comune portando sviluppo, occupazione e la fama imprenditoriale brianzola in tutto il mondo. Per quanto ci compete lavoreremo affinché tutto questo venga tutelato.
Preoccupazioni che sono state sottolineare anche da Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Regione Lombardia, promotore dell’audizione svolta questa mattina in commissione Attività produttive di Palazzo Pirelli in merito allo stop della produzione di lavatrici della Candy di Brugherio dal prossimo mese di giugno.
Futuro ancora in parte non chiaro, rimangono infatti seri dubbi su quanto inciderà la produzione rispetto all’attività logistica, sugli aspetti urbanistici e viabilistici legati al futuro polo logistico, ma anche sulle modalità di reinserimento e ricollocamento dei 110 lavoratori e le misure di buonuscita per i 50 lavoratori in esubero. Amarezza anche sul nome dello storico marchio Candy che, a quanto sembra, avrà un’impronta sempre meno brianzola e lombarda.
L’impegno che chiediamo all’azienda è quello di prendere al più presto contatto con Regione Lombardia e l’assessorato allo sviluppo economico per sfruttare le opportunità messe in campo in tema di riqualificazione industriale, formazione e innovazione. Regione è pronta a fare la propria parte come sempre ha fatto in queste situazioni di riconversione produttiva. Serve però chiarezza: in gioco ci sono il futuro di centinaia di famiglie, lo sviluppo del territorio e il nome di un marchio che ha fatto la storia dell’imprenditoria brianzola.